Londra (Regno Unito), 19 lug. (LaPresse/AP) – E’ stato “il giorno più umiliante della mia vita”, ma niente dimissioni. Tiene duro il magnate Rupert Murdoch, di fronte alla commissione parlamentare britannica. La colpa, spiega, è tutta di chi lavorava per lui e ha tradito la sua fiducia. Anzi, proprio per questo, rilancia, lui è l’uomo giusto per fare pulizia nel gruppo.
La diretta della giornata
20.30 – “So che avete già ascoltato le scuse di James e Rupert Murdoch, ma voglio solo ribadire che la cosa più importante in cui spero è di andare avanti con l’indagine e scoprire se ci sia una verità dietro queste accuse, soprattutto per quanto riguarda Milly Dowler, ma anche per le vittime di altre intercettazioni”. Così l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, ha chiuso l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Quando sarò libera dai vincoli penali – ha aggiunto – chiedo a questa Commissione di invitarmi nuovamente per rispondere in modo più consono alle vostre domande”.
20.25 – “Non è vero che ho detto al premier Cameron di assumere Andy Coulson”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
20.20 – “Ho letto tante accuse sulla mia relazione con Cameron, incluso il fatto che io sia andata a cavallo ogni weekend con lui. Non sono mai stata a cavallo con il premier, non so da dove venga fuori questa storia, ma tre giorni fa mi è stato chiesto di dire dove siamo stati a cavallo, cosa a cui io non ho risposto”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “In questo clima – ha aggiunto la Brooks – tante delle accuse che stanno venendo fuori e a cui sto cercando di rispondere onestamente non sono vere, in particolare proprio quelle che riguardano la mia relazione con Cameron. Lui è un amico, ma si tratta di una relazione appropriata, non ci sono mai state conversazioni con lui che voi non approvereste”.
20.17 – “I politici non ci hanno mai chiesto di non pubblicare notizie, se una storia era vera e accurata non c’era motivo di chiedercelo, ecco perché esiste la libertà di stampa. A volte politici e ministri erano infastiditi o dispiaciuti per alcune nostre notizie, ma non ci hanno mai chiesto di non pubblicarle”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
20.12 – “Per quanto riguarda Cameron ci siamo incontrati circa 26 volte, non sono stata a Downing Street da quando è primo ministro. Ci sono stata quando c’erano Blair e Gordon Brown. Per quanto riguarda quest’ultimo, sono stata forse sei volte all’anno lì. E con Tony Blair lo stesso numero di volte, forse negli ultimi anni un po’ più spesso”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. La Brooks ha affermato che “andavo più spesso dai premier laburisti, e non dall’attuale”.
20.03 – “Nel 2009 non ho mai chiamato i direttori di Guardian e Independent perché tacessero sulla storia delle intercettazioni”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.51 – “La polizia ha chiesto alla nostra commissione interna, che gestiva gli standard dell’azienda, se avevamo delle informazioni e noi abbiamo dato tutto ciò che avevamo a giugno”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.36 – “La storia di Milly Dowler andò avanti per tanto tempo quindi potrei essere stata implicata credo negli ultimi anni, anche quando ero direttrice del Sun per le indagini o la ricerca della giustizia, temi che erano stati nei titoli dei giornali per 9 anni” invece “ho saputo per la prima volta lunedì scorso che Milly Dowler ha subito intercettazioni”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Nel 2003 – ha aggiunto la Brooks – credevo che sia sul caso di Milly che su altri, la stampa avesse cercato di proteggere la privacy, anche se ora questo può sembrare ridicolo”. L’ex direttrice del tabloid chiuso dai Murdoch ha dichiarato di ricordare che “un giornalista della Press Association mi aveva chiesto di questo codice e io avevo detto che bisognava rispettare la privacy”. La Brooks ha spiegato che “i familiari di Milly Dowler hanno ricevuto le nostre scuse e abbiamo detto che porteremo avanti indagine sulle intercettazioni”.
19.29 – “Ho avuto contatti tramite telefono o e-mail con Andy Coulson quando era a Downing Street per motivi di lavoro”. Lo ha detto l’ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.24 – “Da quando i documenti di Sienna Miller sono venuti in nostro possesso, a fine dicembre 2010, è stata la prima volta che la gestione della compagnia vedeva prove e documenti davvero legati a un impiegato”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Abbiamo agito – ha spiegato la Brooks – in maniera veloce e decisiva e, come sapete, erano le nostre prove che hanno aperto l’inchiesta del gennaio 2011 e da allora abbiamo ammesso la responsabilità su casi civili e cercato di patteggiare dove si poteva in modo che le vittime delle intercettazioni potessero venire da noi e noi avremmo coperto i costi legali”. La Brooks ha spiegato che “ci vuole un certo tempo per questi processi, fino al 2012 ci saranno udienze e quindi verranno fuori altre persone”.
19.17 – “E’ importante che i codici di condotta ed etica dei giornalisti vengano riveduti costantemente, altrimenti la libertà di cui la stampa gode e in cui io credo molto, sarebbe a rischio”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.13 – “Non ho mai pagato io un agente di polizia e mai avallato un pagamento ad agenti di polizia”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.10 – “Certo che ho rimpianti, l’idea che il telefono di Milly Dowler sia stato intercettato da qualcuno di News of the World è terribile per me e per tutti in questa stanza, spero che arriveremo presto all’esito di questa indagine, perché siamo andati troppo lentamente, e ora ci stiamo sforzando di continuare a indagare”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
19.02 – “Vorrei fare le mie scuse personali, come hanno fatto James e Rupert Murdoch, per quanto successo a News of the World”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “È davvero una cosa spiacevole – ha aggiunto la Brooks – vorrei dire che oggi sono venuta qui e sono stata arrestata e interrogata dalla polizia e quindi sono qui, ma voglio dichiarare tutte le cose che posso in maniera trasparente”.
18.57 – “Quando ero direttore del News of the World e del Sun sono venuta qui davanti alla Commissione per le questioni di privacy e credo che allora avevamo risposto a tante domande sull’uso di investigatori privati e come sapete, alcune di queste domande furono pubblicate”. Lo ha detto l’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “L’uso di investigatori privati a fine anni ’90 e inizio 2000 – ha sottolineato la Brooks – era una pratica diffusa e c’è stata poi una revisione di queste pratiche e così l’uso di detective fu bloccato, tutto girava sulla protezione dei dati”. Inoltre, ha spiegato ancora l’ex ad, “il News of the World includeva questa pratica come tanti altri giornali. Ero consapevole che il tabloid usava investigatori privati quando ero direttrice”.
18.40 – E’ cominciata l’audizione dell’ex amministratore delegato di News International ed ex direttore di News of the World, Rebekah Brooks, ancora davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
18.30 – “Sono venuto qua per il pieno rispetto nei vostri confronti, Parlamento e popolo britannico, e mi presento in un modo umile, dovevamo essere qua. Io e mio figlio siamo dispiaciuti”. Così il magnate dei media, Rupert Murdoch, leggendo un suo documento al termine dell’audizione al Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Do lavoro a 50mila persone, ho commesso tanti errori, ho quasi 200 giornali, ho sempre impiegato giornalisti onesti. In nessun modo ricordo mai di essermi sentito così malato dentro come quando ho sentito la storia di Milly Dowler o il ruolo di News of the World. Voglio ringraziare la famiglia Dowler per avermi dato la possibilità per scusarmi”.
18.22 – “Io sono il capitano di una nave. Non ho mai considerato di dimettermi, perchè ritengo che persone di cui mi fidavo sono venute meno a questa fiducia e sono loro i colpevoli”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione al Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Il magnate dei media si è detto “la persona più indicata a ripulire la casa”. Murdoch ha aggiunto che “tutte le vittime devono sapere che mi dispiace, non potrò mai compensare. Prendo atto della loro pena, ora sappiamo che qualcosa non aveva funzionato al News of the World, non c’è stato un controllo di comportamenti, sono successe cose a cui siamo contrari”. Il numero uno di News Co. ha detto ancora che “ascoltare messaggi di altri è sbagliato, pagare la polizia è sbagliato” e che “dire scusatemi non basta, le cose devono essere messe in giusto senso, ecco perché lavoreremo con la polizia in tutti i modi”. Infine, il mea culpa di Murdoch, che ha detto che “avremmo voluto risolvere queste cose molto prima, nel 2007 erano state arrestate due persone e pensavamo che la storia fosse chiusa”.
18.08 – Riperende la seduta della Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni, ancora con James e Rupert Murdoch.
17.58 – Un uomo ha tentato di aggredire Rupert Murdoch colpendolo con un piatto pieno di panna, durante l’audizione al Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Sua moglie, Wendi Deng, è intervenuta per proteggere il marito impedendo all’aggressore di colpirlo. La seduta è stata sospesa per 10 minuti.
17.49 – “Le intercettazioni sono una cosa diversa dal giornalismo investigativo, che porta a una società più aperta e più trasparente, anche se può essere una cosa negativa per alcune persone. Noi siamo una società più aperta anche rispetto all’America”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
17.44 – “Vorrei che consentissimo alla polizia di lavorare. Noi stiamo collaborando, stiamo dando informazioni, davvero dobbiamo permettere alla polizia di continuare con l’inchiesta”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Il padre Rupert, anche lui ascoltato dalla Commissione, ha aggiunto che “qualsiasi dichiarazione fatta adeso potrebbe far sì che colpevoli sfuggano”.
17.41 – “La settimana di mio figlio poteva essere un giorno a Monaco di Baviera, poi un giorno a Roma per Sky Italia, dove abbiamo una situazione difficile. C’è un po’ di concorrenza interna. Comunque abbiamo molta carne al fuoco”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Anche se nessuno mi ha tenuto all’oscuro – ha aggiunto Murdoch – ora certamente la questione è diventata una cosa molto seria”.
17.36 – “La chiusura di News of the World, che aveva oltre cento anni, è una cosa grave per noi. Ma la violazione della privacy e i disagi che hanno provocato alcuni nostri dipendenti sono molto più gravi”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. News of the World “è una testata – ha aggiunto il figlio del magnate dei media – che ha deluso la fiducia dei nostri lettori. È stata una decisione difficile, ma viste le cose che erano accadute penso che fosse anche una decisione giusta. L’azienda sta facendo tutto per fare in modo che i nostri dipendenti non abbiano più a che fare con cose del genere e cercherà di essere più generosa possibile con queste persone. Non prenderemo sicuramente questo caso alla leggera”.
17.31 – “Signor Hinton non mi ha mai mentito. Lui senz’altro era all’oscuro di queste cose. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione al Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Anche se, ha aggiunto Murdoch, “alcuni errori sono stati commessi, anche da persone di cui avevo fiducia”.
17.23 – “Hinton se n’è andato venerdì scorso dopo le dimissioni di Rebekah Brooks, dicendo che io ero responsabile dell’azienda in quel lasso di tempo e per questo la responsabilità è mia. Entrambi hanno chiesto di essere sostituiti. Io mi fidavo e mi fido di lei e ho accettato le sue dimissioni perché insisteva ed era angosciata”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Non so – ha aggiunto il magnate dei media – quanto hanno ricevuto di liquidazione. Hinton avrà ricevuto una cifra considerevole per i suoi 52 anni di servizio. Ma non posso dirlo perché sono dati confidenziali”. Il figlio di Murdoch, James, anche lui ascoltato dalla commissione, ha spiegato che “per quanto c’è una liquidazione c’è pure una riservatezza commerciale. Nulla comunque che possa interferire con le indagini”.
17.18 – “Non conosco i dettagli del caso di Glenn Mulcaire, ma so che alcune spese legali sono state pagate dall’azienda. Quando l’ho scoperto sono rimasto scioccato come voi”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento britannico davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Quando sono uscite queste accuse – ha aggiunto il figlio di Rupert – ho detto: ma davvero l’azienda sta facendo queste cose? È importante che tutti gli imputati vengano portati in tribunale, in alcuni casi è importante pagare coimputati, non ci basiamo su consulenze legali. Non conosco lo stato attuale, ma ho chiesto che l’azienda ponga fine a queste pratiche”.
17.02 – “Non è giusto dire che uso la politica del laissez-faire, io lavoro 12 ore al giorno e gestisco diverse problematiche. Forse News of the World mi è sfuggito perché era piccolo nell’ottica generale delle mie proprietà, avevo molti altri problemi”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
16.56 – A proposito di Andy Coulson, “non so nulla dei suoi stipendi dopo che ha lasciato l’azienda”. Lo ha detto James Murdoch nell’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
16.50 – “Il mio intento e quello di mio padre è dire la verità su quello che è successo”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
16.49 – “È importante imparare una lezione da tutto questo: noi dobbiamo pensare che un’azienda è un’industria e in questo paese noi dobbianmo pensare a un codice di comportamento non solo per News International ma per tutto il settore e che tipo di governance dev’esserci intorno a tutto questo settore”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Sappiamo che la scorsa settimana – ha aggiunto – il premier Cameron ha parlato di un’indagine sui rapporti con la politica e polizia. Questa è una cosa molto positiva per il Paese e per tutte le parti interessate”.
16.43 – “Non abbiamo prove di intercettazioni ai danni delle famiglie delle vittime dell’11 settembre e, per quanto ne so io, l’Fbi non ha continuato nell’indagine. Ma non posso credere che sia successo qualcosa del genere”. Lo ha detto Rupert Murdoch, durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Murdoch ha poi dichiarato che se l’accusa di aver intercettato i parenti delle vittime fosse vera commissionerebbe lui stesso un’indagine.
16.39 – “Questo Paese trae vantaggio da una stampa concorrenziale e competitiva, molto conveniente per tutta la società britannica. Noi siamo il popolo più forte e migliore proprio per questo”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.38 – “Nel 2010 non avevamo prove in nostro possesso, se avessimo saputo prima di questi fatti avremmo agito prima”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni, rispondendo alle domande del presidente della Commissione.
Ore 16.31 – “Non ho conoscenza diretta di tutti i pagamenti effettuati dall’azienda. Non so se ci sono stati altri metodi di pagamento, come ad esempio voucher per i viaggi”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.30 – “Abbiamo un comitato di controllo finanziario, ma nè io nè mio figlio facciamo parte di questo gruppo di verifica contabile”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.29 – “Abbiamo seguito la vicenda di ‘News of the world’ fin dal principio. L’azienda si è rivolta a diversi studi legali perché se avessimo perso, cosa probabile, quale sarebbe stato il costo finanziario? Con le spese legali e il risarcimento danni eravamo tra il mezzo milione e un milione di sterline”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.28 – “Non è stata una decisione commerciale chiudere il tabloid, ma il frutto di una discussione tra me, mio figlio, i dirigenti dell’azienda e anche la signora Brooks. Poi abbiamo convocato il consiglio di amministrazione”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.25 – “La nostra azienda ha sempre rispettato le normative fiscali. Tutte le nostre società sono trasparenti”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.25 – “Il clima che si è venuto a creare ci ha impedito di fare la proposta per l’acquisto di BskyB”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.24 – “Pensiamo che i comportamenti tenuti da alcuni giornalisti qualche anno fa abbiano distrutto la fiducia dei lettori di ‘News of the world'”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. “Ciò che è successo – ha aggiunto – è sbagliato, ci siamo scusati più volte senza riserve, sono questioni molto gravi. Stiamo cercando di definire i fatti e stiamo collaborando con la polizia per stabilire le singole responsabilità”.
Ore 16.22 – “Non sono responsabile di questi fatti. Sono respondabili le persone di fiducia che ho messo in carica”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.20 – “Mi è stato chiesto di fare visita al primo ministro e di entrare dalla porta sul retro, non so perché. Mi è stato chiesto di andare dal premier per un tè per l’aiuto che avevo dato. Abbiamo aiutato vari candidati, anche la Tatcher, abbiamo appoggiato anche il partito laburista 13-14 anni fa con i nostri giornali”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni, a proposito della sua visita a David Cameron dopo le ultime politiche.
Ore 16.16 – “Il nostro compito non è quello di svolgere indagini. Questo è compito della polizia che noi abbiamo aiutato al 100%”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento rispondendo alla domanda del presidente della Commissione cultura, media e sport, che gli ha chiesto perchè ad aprile News International non avesse schedato nessuno dei dipendenti coinvolti nello scandalo intercettazioni.
Ore 16.09 – “Credo di sì, ma non ne sono certo”. Così Rupert Murdoch ha risposto al presidente della Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni, che gli ha chiesto se fosse a conoscenza dei “cattivi comportamenti” dei suoi dipendenti, facendo riferimento all’arresto e alla condanna, nel 2006, di Clive Goodman.In quella occasione “abbiamo lavorato con la polizia – ha detto Murdoch – e poi abbiamo nominato uno studio legale per poter aiutare la polizia.
Ore 16.08 – “Mi vergognavo di ciò che era avvenuto e quindi abbiamo chiuso l’azienda. Abbiamo rovinato il rapporto di fiducia con i nostri lettori”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 16.06 – “‘News of the world’ rappresenta solo l’1% delle nostre aziende. Tutte le persone della mia azienda lavorano in modo chiaro e professionale e io devo controllare tutto il resto delle mie proprietà e dei miei investimenti”. Lo ha detto Rupert Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 15.41 – “Prima di tutto vorrei dire quanto sono dispiaciuto soprattutto nei confronti delle vittime delle intercettazioni e delle loro famiglie. Mi dispiace molto e dispiace anche a mio padre e a tutti quelli che lavorano a News Corporation. Questi interventi non rispettano i nostri standard e siamo determinati a sistemare le cose e a fare in modo che questo non succeda più per tornare ad essere l’azienda che siamo sempre stati”. Lo ha detto James Murdoch durante l’audizione in Parlamento davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo delle intercettazioni. Al fianco del manager siede il padre Rupert, fondatore di News Corp. “L’azienda ha agito nel modo più trasparente e più rapido possibile” ha aggiunto James Murdoch.
Ore 15.31 – John Yates, ex numero due di Scotland Yard, ha detto che se potesse tornare indietro riaprirebbe l’indagine sulle intercettazioni telefoniche. L’ex vicequestore della polizia londinese sta parlando all’audizione della Commissione parlamentare per cultura, media e sport.
Ore 14.38 – Dieci addetti stampa della polizia su 45 avevano lavorato per il gruppo editoriale ‘News International’ implicato nello scandalo delle intercettazioni. Lo ha reso noto Paul Stephenson, ex numero uno di Scotland Yard, durante l’udienza alla Commissione parlamentare per cultura, media e sport. Stephenson si è dimesso domenica scorsa.
Ore 14.15 – Paul Stephenson, ex numero uno di Scotland Yard, durante l’udienza alla Commissione parlamentare per cultura, media e sport ha dichiarato di aver abbandonato l’incarico perché le notizie e le accuse stavano diventando una distrazione per il suo lavoro. Stephenson, capo della polizia di Londra criticato per aver assunto come consulente Neil Walis, ex direttore esecutivo di News of the World, si è dimesso domenica per lo scandalo sulle intercettazioni scoppiato nel Regno Unito.
Ore 14.04 – Sarà effettuata oggi l’autopsia sul corpo di Sean Hoare, ex giornalista di News of the World trovato morto ieri nella sua abitazione di Watford, a nord di Londra. Hoare era stato il primo a dichiarare che Andy Coulson, ex direttore del tabloid, era al corrente delle intercettazioni illegali e le incoraggiasse. La polizia ha riferito che il decesso della gola profonda di News of the World è “inspiegabile, ma non sospetta”.
Ore 13.13 – Paul Stephenson, ex numero uno di Scotland Yard, ha iniziato a rispondere alle domande della Commissione parlamentare cultura, media e sport nell’ambito dello scandalo delle intercettazioni.
Ore 12.45 – L’automobile su cui Rupert Murdoch stava raggiungendo la Portcullis House, l’edificio vicino al Parlamento dove si terrà l’audizione della Commissione cultura, media e sport nelle prossime ore, è stata assalita dai fotografi ed è stata costretta ad allontanarsi.
Ore 12.40 – Rupert Murdoch è arrivato in Parlamento in vista dell’audizione davanti alla Commissione cultura, media e sport, che si occupa dello scandalo intercettazioni.
Ore 12.10 – Scotland Yard ha chiesto alla Commissione indipendente per i reclami contro la polizia (Independent police complaints commission) di investigare sul ruolo di Dick Fedorcio, capo degli Affari pubblici della stessa polizia londinese, per l’assunzione di un ex dirigente di News of the World come consulente della polizia. Il capo degli Affari pubblici è il quinto ufficiale di polizia sotto indagine. Fedorcio sarà anche interrogato oggi dalla Commissione parlamentare per cultura, media e sport, in un’udienza pubblica sullo scandalo delle intercettazioni a cui parteciperanno anche Rupert Murdoch, il figlio James e Rebekah Brooks.
Ore 11.00 – La polizia britannica ha sequestrato una borsa contenente un computer portatile e carte appartenenti al marito Charlie Brooks, marito dell’ex a.d. di News International Rebekah, arrestata domenica in seguito allo scandalo intercettazioni. Lo rende noto il portavoce della donna, David Wilson, aggiungendo che la borsa non contiene nulla a che vedere con lo scandalo e che ci si aspetta che la polizia la restituisca presto. La valigetta è stata trovata ieri abbandonata in un parcheggio vicino alla casa dei Brooks, ma non è chiaro come ci sia arrivata. La polizia si è rifiutata di commentare.
Ore 10.00 – Un articolo del Wall Street Journal accenna ai possibili futuri scenari alla dirigenza della News Corp. “Anche prima dello scandalo – scrive il quotidiano – Murdoch aveva considerato di lasciare il ruolo di Ceo a favore del dirigente di servizio Chase Carey, secondo persone vicine alla situazione. Questo cambiamento, di cui si starebbe parlando da più di un anno, potrebbe avere un impatto minimo nella vita quotidiana, ma un significato simbolico enorme”. E comunque, prosegue l’articolo, se Murdoch decidesse per il passaggio di consegne, non lo farebbe ora, ma nei prossimi mesi, in attesa che si spenga lo scandalo che ha travolto il gruppo.
Il retroscena
L’impero di Murdoch, fino a poco tempo fa quasi intoccabile, la notte scorsa ha dovuto subite anche un attacco informatico. L’azione, condotta dal gruppo ‘Lulz Security’ ha bloccato il portale di News International, ancora inaccessibile, e il sito del quotidiano The Sun, che per alcuni momenti ieri sera dava notizia della morte del magnate. Niente di vero. Quello che invece non è uno scherzo è l’ultima notizia shock giunta ieri sera, ossia la morte di Sean Hoare, ex giornalista di News of the World, trovato senza vita nella sua abitazione di Watford. Hoare era stato il primo a dichiarare che Andy Coulson, ex direttore del tabloid, fosse al corrente delle intercettazioni illegali.
Oggi i riflettori sono stati puntati sulla commissione cultura, media e sport che si sta occupando del caso, davanti a cui dovranno presentarsi Rupert Murdoch, il figlio James e l’ex a.d. di News International, Rebekah Brooks per rispondere alle domande dei parlamentari. A tremare da giorni non è più però solo l’impero mediatico del magnate australiano. Lo scandalo infatti sta travolgendo politica e istituzioni.
A rischio anche la posizione del primo ministro britannico, David Cameron, caro amico della Brooks e sempre più sotto pressione per la vicenda in corso, che ieri dal Sudafrica ha convocato una sessione parlamentare speciale per domani, quando i deputati in realtà avrebbero già dovuto essere in vacanza. Ancora più toccata per ora è stata Scotland Yard. Dopo le dimissioni domenica nel numero uno Paul Stephenson, criticato per aver assunto come consulente Neil Wallis, ex direttore esecutivo del News of the world, ieri è toccato al numero due della polizia londinese, John Yates, che due anni fa aveva deciso di non riaprire le indagini sullo scandalo delle intercettazioni, considerando che non ci fossero altre nuove prove da considerare. Nelle ultime settimane ha spiegato di essersi pentito della scelta.