Tel Aviv, 6 attivisti filopalestinesi espulsi, 200 bloccati in Europa

Tel Aviv (Israele), 8 lug. (LaPresse/AP) – Sei attivisti filo-palestinesi che sono riusciti ad arrivare all’aeroporto internazionale di Tel Aviv sono stati espulsi da Israele. Altri 200 attivisti sono bloccati in aeroporti europei dopo che è stato proibito loro di salire a bordo di aerei diretti a Tel Aviv. Alcune compagnie hanno negato infatti agli attivisti il permesso di imbarcarsi. “Lo hanno fatto perché avevamo detto loro chiaramente che queste persone non sarebbero potute entrare in Israele”, ha spiegato il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld.

La presenza di agenti all’aeroporto di Tel Aviv è stata aumentata in vista dell’arrivo di centinaia di attivisti filo-palestinesi che fanno parte del movimento Welcome to Palestine e vogliono visitare la Cisgiordania e Gerusalemme Est per dimostrare la loro solidarietà al popolo palestinese e partecipare a una delle settimanali proteste contro l’occupazione. Alcuni di loro hanno protestato all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi gridando “Boicotta Israele”. Cynthia Beatt, una cittadina britannica che abita in Germania, è stata informata ieri da Lufthansa che stamattina non sarebbe potuta salire a bordo di un aereo diretto a Tel Aviv perché le autorità israeliane le negano il permesso di entrare nel Paese.

A Ginevra, decine di attivisti non sono potuti salire su un aereo di Easy Jet. Alcuni di loro hanno poi cercato di oltrepassare i controlli di sicurezza senza la carta d’imbarco, ma sono stati fermati e fatti tornare indietro. L’aeroporto è rimasto chiuso per circa 40 minuti. Un portavoce di EasyJet a Ginevra, Adrian Fuhrer, ha detto che a 40 persone è stato vietato di salire a bordo dell’aereo su richiesta delle autorità dello Stato ebraico. “Non far partire queste persone era obbligatorio per EasyJet”, ha spiegato Fuhrer. Il ministro della Sicurezza pubblica israeliano, Yitzhak Aharonovitch, ha comunicato che l’elenco di attivisti non graditi nel Paese comprende 340 nomi. La lista dettagliata dimostra che Israele sta lavorando per rintracciare attivisti filo-palestinesi. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, la polizia e gli agenti di intelligence hanno seguito i siti di social network usati per organizzare la protesta.