Libano, almeno un Hezbollah tra i 4 accusati per omicidio Hariri

Beirut (Libano), 30 giu. (LaPresse/AP) – Almeno un membro di Hezbollah è tra i quattro accusati dal Tribunale speciale dell’Onu per il Libano dell’assassinio dell’ex premier Rafik Hariri. Si tratta di Mustafa Badreddine, che si pensa abbia ricoperto la carica di vicecomandante militare di Hazbollah. È comunque il fratellastro del defunto comandante militare di Hezbollah Imad Mughniyeh. Oggi il tribunale ha presentato l’atto d’accusa per i presunti responsabili dell’omicidio, risalente al 2005, e ha emesso quattro mandati d’arresto, non rivelando nessuna identità. Un funzionario libanese che ha visto i mandati ha letto però i nomi all’Associated Press. L’uomo ha chiesto di rimanere anonimo a causa della delicatezza della questione. Le autorità libanesi hanno adesso 30 giorni per eseguire i mandati.

“Gli interessi del Libano dovrebbero essere più importanti di qualsiasi altra cosa”, ha detto il primo ministro libanese Najib Mikati, sostenuto da Hezbollah, il quale ha cercato di ribadire che non si piegherà alle pressioni di nessuna parte. Sulla notizia del giorno, Mikati ha detto che non è ancora chiaro chi abbia ucciso Hariri: “Le accuse – ha precisato – non sono verdetti”.

A giugno nel Paese è stato finalmente formato il nuovo governo, dopo cinque mesi di stallo politico causato dall’uscita dal governo dei membri di Hezbollah e alleati. L’ex premier Saad Hariri, il figlio di Rafik, si è rifiutato di far parte dell’esecutivo guidato da Mikati ed è passato all’opposizione. Secondo il sistema di distribuzione del potere in Libano, il presidente deve essere un cristiano maronita, il primo ministro un sunnita e il presidente del Parlamento uno sciita.