Arrestato James Bulger, il 2° più ricercato d’America

Los Angeles (California, Usa), 23 giu. (LaPresse/AP) – James ‘Whitey’ Bulger, il secondo criminale più ricercato negli Stati Uniti dopo Osama bin Laden, è stato arrestato dall’Fbi in un residence di Santa Monica, vicino a Los Angeles, dopo 16 anni di latitanza. Ne ha dato notizia il sergente della polizia di Santa Monica Rudy Flores, dicendo di esser stato informato mercoledì dall’Fbi. Con lui è stata arrestata anche la compagna Catherine Greig. Bulger, 81 anni, è ricercato in relazione a 19 omicidi e compare nella lista dei ‘Ten most wanted’ d’America. È stato oggetto di diversi libri ed è stato l’ispirazione per il film del 2006 ‘The Departed’.

Lui e la Greig si nascondevano dal 1995. Durante i lunghi anni di fuga, l’Fbi ha ricevuto diverse segnalazioni di avvistamenti in tutti gli Stati Uniti e in alcune zone dell’Europa. Nella maggior parte dei casi, però, gli investigatori non erano riusciti a determinare se fossero davvero Bulger e Greig o solo persone simili a loro. Solo lunedì scorso, gli agenti del Federal bureau avevano annunciato una nuova campagna pubblica per chiedere alle persone, soprattutto alle donne, di aiutare nella cattura di Greig. Il messaggio video di 30 secondi ha iniziato a essere trasmesso su programmi televisivi seguiti da donne 60enni, dunque della stessa fascia d’età della compagna di Bulger. La nuova campagna spiegava che Greig ha subito diversi interventi di chirurgia plastica negli anni e frequentava spesso i saloni di bellezza.

E l’arresto di Bulger e della compagna è stato possibile grazie alla soffiata di una persona non identificata che ha fornito informazioni utili proprio dopo la diffusione della campagna. Gli agenti del Federal bureau hanno spiegato che la cattura è avvenuta senza incidenti. Si tratta di un arresto fondamentale per l’Fbi, che nel corso degli anni è stata accusata dai cittadini statunitensi di non aver fatto abbastanza per trovare Bulger. Il gangster è diventato una fonte di imbarazzo per l’agenzia negli anni novanta, quando i dettagli dei suoi crimini e dei contatti con gli uomini del Federal bureau sono diventati di dominio pubblico. Bulger, detto anche ‘Whitey’ (bianchiccio, slavato, ndr.) per i capelli biondo platino quasi bianchi, era infatti un informatore dell’Fbi e aveva fornito importanti dettagli sulla sua gang rivale, la New England mob, in un’era in cui la lotta alla mafia era una delle principali priorità nazionali degli Stati Uniti. La svolta per la cattura del numero due della lista dei ‘Most wanted’ sembrava essere arrivata nel settembre del 2002, quando un uomo d’affari britannico che lo aveva incontrato otto anni prima ha detto di averlo notato per le strade di Londra. Dopo l’avvistamento, la task force dell’Fbi di Boston e ispettori di Scotland Yard hanno perlustrato alberghi, internet café e palestre alla ricerca di Bulger, ma senza successo.

Bulger è cresciuto in un quartiere malfamato di sud di Boston ed è diventato anno dopo anno prima il gangster più famoso della zona, poi di tutti gli Stati Uniti. La Winter Hill Gang (‘la banda della collina invernale’) di cui era a capo era una cosca della criminalità organizzata violenta formata soprattutto da mafiosi irlandesi e inserita in giri di usura, gioco d’azzardo e racket della droga nell’area di Boston. In poco tempo, ‘Whitey’ è diventato uno dei fuggitivi più ricercati del Paese per le diverse accuse di omicidio che comprendevano l’assassinio di uomini d’affari in Florida e Oklahoma. Secondo solo a Osama bin Laden, Bulger aveva una taglia di un milione di dollari sulla testa.

Il fratello più giovane del gangster, William, era uno dei più influenti politici dello Stato e ha guidato il Senato del Massachusetts per 17 anni. In seguito è stato anche il presidente dell’università statale per sette anni. Per diverso tempo, William Bulger è riuscito a mantenere il suo ruolo politico senza essere danneggiato dai crimini del fratello, ma nell’agosto del 2003 si è dimesso dall’università in seguito alle pressioni del governatore Mitt Romney e del procuratore generale Thomas Reilly. Il passo indietro di William Bulger è arrivato due mesi dopo un’importante testimonianza in una commissione del Congresso. L’ex senatore aveva spiegato di aver visto Bulger pochi giorni dopo la fuga del 1995, ma aveva aggiunto di non avere mai più avuto notizie su di lui o sul luogo in cui si nascondeva. Nel 2003, la stessa commissione ha attaccato l’Fbi per aver ingaggiato Bulger e altri criminali come informatori, definendo la pratica “una dei fallimenti più grandi nella storia dell’applicazione della legge federale”.