Timergarah (Pakistan), 20 giu. (LaPresse/AP) – In Pakistan una bambina di 9 anni, costretta a indossare un giobbotto esplosivo dopo essere stata rapita, è riuscita a scappare ai suoi sequestratori a pochi metri dal posto di blocco che avrebbe dovuto far esplodere. La piccola si chiama Sohana Jawed e la polizia del distretto Lower Dir, dove si è rifugiata, ha fatto sapere che è stata sequestrata nella città di Peshawar sabato scorso. Lo ha raccontato lei stessa. Due donne, ha spiegato, l’hanno fermata mentre andava a scuola e le hanno coperto la bocca con un fazzoletto, che le ha fatto perdere conoscenza. Quando si è svegliata, dopo essere stata portata in un luogo sconosciuto, una delle donne le ha offerto dei biscotti, che di nuovo le hanno fatto perdere i sensi. “Questa mattina – ha continuato Sohana – le due donne e alcuni uomini mi hanno costretto a indossare questo giubbotto pesante e mi hanno portata via in auto”.
Secondo la polizia, il giubbotto conteneva quasi nove chili di esplosivo e doveva probabilmente essere azionato tramite un controllo remoto. La bambina, nei pressi del luogo che avrebbe dovuto far esplodere, è però riuscita a sfilare la mano da quella della donna che la teneva stretta a sé e a correre verso gli agenti. I rapitori, allora, sono fuggiti. La polizia di Peshawar, dove la bambina ha detto di abitare, ha spiegato di non aver ricevuto alcuna denuncia di scomparsa relativa alla piccola e che finora le forze dell’ordine non sono riuscite a identificare nessuno che porti il suo stesso nome. “Cercheremo di ottenere da lei maggiori informazioni quando si sarà ripresa dal trauma”, ha spiegato capo della polizia locale, Salim Marwat.