Lussemburgo, 20 giu. (LaPresse/AP) – “Il tempo non è dalla parte di Gheddafi. Ha perso tutta la legittimità per poter rimanere al potere”. Questo un frammento della dichiarazione dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, riunitisi oggi a Lussemburgo. L’Ue ha deciso di rafforzare le sanzioni nei confronti del regime libico, aggiungendo le autorità di sei porti controllati dal governo all’elenco di enti e persone i cui beni sono stati congelati. I ministri si sono detti preoccupati per la situazione umanitaria nel Paese nordafricano, soprattutto a Misurata e nelle montagne nell’ovest, e hanno ribadito che alle organizzazioni umanitarie deve essere garantito l’accesso in tutte le zone della Libia. Dal comunicato si apprende inoltre che l’Ue, insieme alle Nazioni unite, la Banca mondiale e organizzazioni regionali, ha iniziato a mobilitare le proprie risorse per sostenere una transizione politica in Libia e aiutare nella ricostruzione del Paese al termine del conflitto. “L’Unione è impegnata a sostenere la costruzione di uno Stato democratico”, hanno dichiarato i ministri dei 27 Paesi membri dell’Ue.