Tripoli (Libia), 19 giu. (LaPresse/AP) – La Nato ha preso sul serio e sta indagando sulle accuse del governo libico, secondo cui negli ultimi attacchi aerei a Tripoli sono state prese di mira intenzionalmente le case dei civili. Lo fa sapere un portavoce dell’Alleanza del commando di Napoli, che ha chiesto di rimanere anonimo. L’ufficiale ha spiegato che per il momento la Nato non sa dove precisamente abbiano avuto luogo i presunti attacchi e ha notato che nel passato il regime di Gheddafi aveva fatto accuse simili, rivelatesi poi false.
L’ultimo raid della Nato su Tripoli è delle prime ore di oggi. Intorno all’una di notte il rumore di una forte esplosione è stato sentito nel centro della capitale libica, ma non è chiaro quale obiettivo sia stato colpito né se ci sono vittime. Secondo il governo libico gli attacchi hanno colpito un quartiere residenziale con razzi e bombe e diversi civili sono rimasti uccisi. A denunciarlo è stato il portavoce del governo, Moussa Ibrahim. I giornalisti stranieri sono stati portati sul posto ed è stato mostrato loro un palazzo distrutto, mentre si stavano svolgendo le operazioni di soccorso. Ibrahim non è stato in grado di fornire il numero delle vittime. Dopo la visita nel quartiere colpito, i giornalisti sono stati portati in un ospedale dove le autorità di Tripoli hanno mostrato loro i corpi di quattro persone morte, tra cui due bambini, dicendo che erano rimasti uccisi nei raid di stanotte.