Il professional trader sul sovrapprezzo del 5% rispetto al prezzo di chiusura del titolo

L’operazione con cui il Mef ha collocato sul mercato il 15% del capitale detenuto in Mps “ha questa volta un aspetto decisamente positivo perché è una cessione fatta a premio e non a sconto”. L’osservazione si riferisce al sovrapprezzo del 5% rispetto al prezzo di chiusura del titolo. A spiegarlo è Davide Biocchi, professional trader, intervistato da LaPresse. “Una cessione fatta a premio è positiva per lo Stato e quindi per i contribuenti. Diversamente dal passato recente, questa è una cessione che si distingue particolarmente e con la quale lo Stato fa cassa in un momento importante. Siamo infatti in una fase particolare, e ogni entrata che lo Stato mette in ‘cascina’ sotto forma di plusvalenza significativa aiuta anche il governo nel delicato dibattito in corso sulla legge finanziaria in via di definizione”.

“Con Monte Paschi, questa volta si è ottenuto di più, e gli operatori hanno apprezzato. Infatti, oggi Mps viaggia forte in Borsa“, sottolinea il trader. “Lo Stato ha preso una decisione importante, cedendo una quota rilevante della banca,” ma per Biocchi “questa mossa segna un cambio di tendenza importante ed è auspicabile che si adotti questa formula anche in futuro, se e quando dovessero essere fatti altri collocamenti rilevanti” dal Tesoro, “non solo su Monte dei Paschi di Siena. Quando lo Stato cede una quota importante di queste partecipate, cede anche una fetta di potere decisionale al loro interno, ed è giusto che si faccia remunerare adeguatamente.” “Si è fissato un nuovo punto fermo, stabilendo che non sempre deve esserci la logica dello ‘sconto quantità’ quando, oltre al valore delle mere quote, si cede anche il significato che ha una partecipazione rilevante”, conclude il trader.

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