Oggi sarà il CdM a formalizzarlo. Dal governo un prestito ponte di 400 milioni, i voli proseguiranno senza modifica
Prosegue il cammino di Alitalia verso il commissariamento: in mattinata l'assemblea dei soci e il consiglio d'amministrazione e hanno confermato l'avvio delle procedure per l'amministrazione straordinaria dopo la bocciatura da parte dei lavoratori ad un piano industriale 'lacrime e sangue' che prevedeva esuberi e riduzione degli stipendi.
"L'assemblea degli azionisti di Alitalia, riunitasi oggi, ha preso atto, con grande rammarico, dell'esito del referendum tra i propri dipendenti, che ha di fatto precluso l'attuazione del rilancio e della ristrutturazione della società – si legge nella nota diffusa al termine della riunione -. I soci italiani ed Etihad, convinti del potenziale di crescita dell'azienda, si erano resi disponibili a finanziare il piano industriale per 2 miliardi di euro", il quale però è "venuto meno con l'esito del referendum dei dipendenti".
"I voli e le operazioni Alitalia non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista", ha precisato l'azienda, confermando le ipotesi degli ultimi giorni: per l'estate i turisti non dovrebbero avere problemi.
La palla passa ora al Governo, in primis al ministero dello Sviluppo economico (Mise), che tramite decreto aprirà l'apposita procedura per la nomina dell'organo commissariale straordinario. L'organo dovrebbe essere composto da due o tre commissari. Questi, come ha spiegato la settimana scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, avranno "il compito di provvedere alla gestione dell'impresa e di predisporre e attuare il programma che consenta una gestione conservativa dell'insolvenza". Per la figura commissariale restano in pole i nomi di Luigi Gubitosi e Enrico Laghi, e si è parlato anche dell'ex Fs e Finmeccanica Mauro Moretti, su cui pesa però la condanna in primo grado per la strage di Viareggio. Il commissariamento dovrebbe essere formalizzato dal Consiglio dei ministri in una riunione ad hoc che dovrebbe essere convocata, secondo quanto si apprende, oggi nel pomeriggio.
Nel frattempo, palazzo Chigi ha concordato con Bruxelles di non considerare aiuto di Stato il prestito ponte da 300-400 milioni di euro (ma la cifra potrebbe salire ancora) necessario a garantire la sopravvivenza dell'ex compagnia di bandiera nei sei mesi di commissariamento. Sul prestito ponte è al lavoro il ministero del Tesoro, che licenzierà un apposito decreto.
"Non si può fare fallire Alitalia dal mattino alla sera – aveva detto il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda – da domani non ci sarebbero più collegamenti per moltissime delle destinazioni italiane e per un periodo i collegamenti sarebbero staccati. Non ci sarebbero subito altre aziende pronte a prenderli. E ci sarebbe uno shock per il Prodotto interno lordo (Pil), superiore rispetto allo scenario di un periodo di sei mesi coperto dal prestito del governo per trovare un acquirente".
Cosa sarà del futuro, però, è tutto ancora da vedere. "Spero che chi arrivi compri non lo spezzatino ma l'insieme dell'azienda. Ma lo farà chiedendo delle condizioni", sottolineava il titolare del Mise. "Prendendosi un po' di tempo le condizioni per una soluzione ci sono", ha detto l'ex premier a 'Porta a porta', offrendo come modello Meridiana. "Sembrava impossibile, non è stato facile, ma ora Qatar ha risolto la questione e la compagnia ha una prospettiva", ha detto Renzi che, riconquistato il Pd, ha promesso di presentare entro il 15 maggio il suo piano per Alitalia.
ETIHAD: NON PRONTI A INVESTIRE ANCORA. In assenza di un supporto per la ristrutturazione della compagnia, Etihad non continuerà a investire in Alitalia. Lo ha reso noto il presidente del vettore, James Hogan, attraverso una dichiarazione diffusa via mail. "Non siamo preparati a continuare a investire", ha scritto Hogan, "supportiamo la decisione necessaria del board di Alitalia di presentare istanza per l'amministrazione straordinaria".
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