Milano, 11 mag. (LaPresse/Finanza.com) – Piazza Affari ha chiuso poco mossa dopo la brillante performance di venerdì e in attesa dell’esito dell’Eurogruppo, dove si preannuncia l’ennesimo nulla di fatto tra Atene e i creditori internazionali. Già nei giorni scorsi Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, aveva fatto sapere che sebbene siano stati compiuti progressi nelle trattative, la riunione di oggi non sarà decisiva. Wolfgang Schaeuble, ministro delle Finanze tedesco, ha dichiarato che un possibile referendum in Grecia sulle misure per ottenere l’accordo tra Atene e i creditori internazionali, con il conseguente sblocco della tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro, potrebbe essere una decisione giusta. Questa mattina la Banca centrale cinese ha tagliato nuovamente i tassi sui depositi obbligatori delle banche al 2,25%, una mossa per cercare di mettere nuova benzina alla crescita economica. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un rialzo frazionale dello 0,04% a 23.321 punti.

Brillante Saipem (+3,43% a 12,66 euro) in scia alla notizia del riavvio dei lavori nel gasdotto South Stream. Venerdì la controllata di Eni ha reso noto di aver ricevuto notifica dal cliente South Stream Transport BV della revoca della sospensione dei lavori e della richiesta che Saipem riprenda le operazioni per la costruzione del gasdotto offshore nel Mar Nero. Positiva Exor (+0,11% a 42,41 euro) dopo aver ceduto Cushman & Wakefield a DTZ, che si fonderanno per dare vita a una delle più grandi società al mondo nel campo dei servizi per il settore immobiliare. L’operazione riconosce a Cushman & Wakefield un enterprise value complessivo pari a 2,04 miliardi di dollari. Exor incasserà 1,28 miliardi di dollari, facendo registrare una plusvalenza di circa 722 milioni di dollari.

Tra le banche da segnalare Intesa SanPaolo (+1,90% a 3,206 euro) che ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 1,06 miliardi di euro, più che raddoppiato rispetto ai 503 milioni di un anno fa e decisamente superiore ai 720 milioni stimati dagli analisti. Bene anche Mps (+1,52% a 0,601 euro) che nel primo trimestre ha visto il ritorno all’utile a 72,6 milioni contro la perdita di circa 174 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. Nel resto del comparto gli acquisti hanno premiato anche Banco Popolare (+0,06% a 14,45 euro), Popolare di Milano (+0,43% a 0,931 euro). In controtendenza la Popolare dell’Emilia Romagna (-2,09% a 7,72 euro) e Unicredit (-0,22% a 6,525 euro). Sotto i riflettori Enel (-0,52% a 4,204 euro) e Telecom Italia (-1,79% a 1,041 euro) dopo le indiscrezioni de ‘La Repubblica’, secondo cui il colosso elettrico potrebbe essere chiamato dal Governo a contribuire al progetto di costruzione della banca ultralarga, che non verrebbe quindi più affidata agli operatori tlc. Si tratta di un progetto da 6,5 miliardi di euro in cinque anni. WDF (+1,29% a 10,18 euro) non ha risentito delle indiscrezioni riportate dal Financial Times secondo cui la Consob avrebbe aperto un’indagine relativa all’Opa (a 10,25 euro) lanciata da Dufry sul gruppo della famiglia Benetton. Secondo il quotidiano della City, l’indagine sarebbe stata richiesta da un investitore di minoranza di WDF che avrebbe appreso che la cinese Boyu aveva presentato un’offerta da 12,30 euro per azione.

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