Roma, 3 nov. (LaPresse) – Nel 2015, la variazione del Pil tornerà debolmente positiva (+0,5%), “chiudendo la lunga recessione del triennio precedente”. Lo scrive l’Istat nella nota sulle prospettive per l’economia italiana nel triennio 2014-2016. Per il 2016 è previsto un consolidamento della crescita economica (+1%), che si dispiegherà a ritmi inferiori a quelli dei più dinamici concorrenti europei ed internazionali. Nel biennio 2015-2016, sottolinea l’istituto statistico, “la graduale distensione dello scenario macroeconomico, insieme all’adozione di misure di sostegno dell’attività economica, supportano l’uscita graduale dell’economia italiana dalla fase recessiva”. “La crescita economica sarà essenzialmente sospinta dal miglioramento delle componenti interne di domanda”, evidenzia l’Istat.
“A partire dal secondo trimestre del 2013, l’economia italiana è entrata in una fase di sostanziale stagnazione”, si legge nella nota Istat. “Dopo le marcate flessioni congiunturali registrate nel biennio precedente – prosegue l’istituto statistico – il prodotto interno lordo ha evidenziato un progressivo recupero su base tendenziale nel 2014. Le prospettive di breve termine risentiranno sia del deterioramento delle condizioni della domanda interna sia della minore espansione del commercio mondiale”. La flessione del prodotto lordo, attesa proseguire nei trimestri finali dell’anno in corso, è prevista raggiungere lo 0,3% nella media del 2014. La domanda interna al netto delle scorte contribuirà negativamente per 0,3 punti percentuali, interamente attribuibili alla significativa (quanto inattesa in termini di intensità) flessione della spesa in beni capitali. Il contributo, pur favorevole, della domanda estera netta è previsto dall’Istat in ridimensionamento rispetto agli anni precedenti (+0,1 punti percentuali), “a seguito del recupero delle importazioni, a partire da livelli storicamente bassi, e della decelerazione delle esportazioni” e “l’apporto delle scorte risulterà lievemente negativo”.
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