Reggio Calabria, 18 giu. (LaPresse) – E’ stata sgominata a Palmi (Reggio Calabria) un’associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al riciclaggio e alla frode fiscale: 32 persone, tra professionisti e imprenditori, sono state colpite da misure cautelari personali. La guardia di finanza ha anche sottoposto a sequestro 12 società per un valore complessivo di circa 31 milioni di euro. E’ stato scoperto un sofisticatissimo e imponente sistema di riciclaggio che si dipanava dalla Piana di Gioia Tauro alla Svizzera, passando per Roma, Milano, Benevento, l’Estonia, l’Olanda e Vanuatu piccolo atollo del Pacifico e impenetrabile paradiso fiscale.

Esistevano numerose società ‘cartiera’ appositamente costituite e intestate a prestanome con sede legale in Estonia, Svizzera, Roma, Reggio Calabria e Milano. Le persone inquisite, attraverso un consolidato sistema di false fatturazioni, hanno consentito a imprese di diverse province italiane di evadere le imposte sui redditi e l’imposta sul valore aggiunto per oltre 53 milioni di euro. Il denaro, frutto prevalentemente di evasione fiscale, veniva quindi trasferito su conti correnti esteri nella disponibilità degli imprenditori e dei professionisti coinvolti oppure riportato in Italia in contanti.

Riscontro alle indagini è stato il sequestro di contante pari a 101mila euro in banconote da 50 eseguito nella stazione di Termini nei confronti della segretaria di un imprenditore campano attivo nel commercio all’ingrosso di pneumatici. Il denaro, frutto della vendita in nero delle gomme era diretto, già distinto in singole buste, ai professionisti romani. Da qui, sarebbe stato ulteriormente distribuito dai promotori dell’associazione a altri imprenditori disposti a ricorrere, per evadere, a fatture per operazioni inesistenti emesse (per false sponsorizzazioni) da società romane attive nell’organizzazione di eventi motoristici.

Il contante fornito dall’imprenditore campano serviva per restituire il denaro bonificato alle società romane a fronte dell’emissione delle false fatturazioni. A loro volta, tali società, a fronte di altre fatture false emesse da società Estoni, risultate nella disponibilità di un avvocato italiano residente in Svizzera, trasferivano tali somme di denaro su conti correnti accesi nella Repubblica Baltica. Da qui, il denaro veniva trasferito in Olanda quale pagamento di forniture di pneumatici rivolte all’imprenditore campano che poteva disporre di ingentissime quantità di pneumatici da rivendere sull’intero territorio nazionale in totale evasione d’imposta.

In altre occasioni, il denaro veniva trasferito, sempre a fronte di false fatturazioni, su conti correnti accesi presso istituti di credito elvetici da quali poi veniva prelevato in contanti e ritrasferito fisicamente in Italia mediante la tradizionale tecnica degli ‘spalloni’. Le operazioni sono state condotte dai finanzieri del gruppo tutela economia del nucleo di Reggio Calabria insieme agli uomini del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni per la Calabria, al termine di una complessa attività di indagine, coordinata dal procuratore di Palmi, Giuseppe Creazzo e dal sostituto procuratore Giulia Masci.

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