Dalla nostra inviata in Vietnam Nadia Pietrafitta
Hanoi (Vietnam), 9 giu. (LaPresse) – Di corsa, anche in Vietnam. Matteo Renzi inizia da Hanoi il suo tour in Asia (che lo porterà domani in Cina e giovedì in Kazakistan) e annuncia subito il suo primo obiettivo orientale. “Siamo nell’anno del Cavallo e quindi dobbiamo dare ulteriore velocità alle relazioni” tra Roma e Hanoi, è la promessa fatta davanti al premier vietnamita Nguyen Tan Dung. L’Italia può e deve fare di più” facendo in modo che “l’interscambio” tra i due Paesi “raggiunga i 5 miliardi di dollari”. Fondamentale, secondo il premier, che l’Italia “recuperi posizioni” per quel che riguarda l’export dei propri prodotti in Vietnam, classifica nella quale è “solo” al nono posto tra i Paesi europei, “mentre noi siamo il terzo mercato” di Hanoi.
“In omaggio all’anno del Cavallo – insiste il premier – ci mettiamo a correre: l’obiettivo sono i 5 miliardi e sono sicuro che ce la faremo”. Il governo italiano “è qui per creare investimenti, creare occasioni di business e fare le cose terribilmente sul serio”, assicura. “Tra il 2010 e il 2013 – ricorda Renzi – l’interscambio tra i nostri Paesi si è quasi raddoppiato, aumentando del 93%, ma io penso che potremo fare più e meglio aumentando i rapporti bilaterali, rafforzando le esportazioni, aiutando il radicamento delle nostre aziende che operano qua e “facendo diventare il Vietnam l’hub per esportare nella regione asiatica”.
Non solo economia ed investimenti, però. Il premier inizia la sua visita deponendo una corona di fiori al mausoleo di Ho Chi Minh, accompagnato dalla moglie Agnese. La cerimonia è solenne, scandita dalla marcia dei militari, in una piazza deserta e presidiata dalle forze dell’ordine. Dopo questo rito, il premier viene accolto dal primo ministro Tan Dung nel palazzo presidenziale di Hanoi con i tradizionali onori militari, l’esecuzione dell’inno italiano e una foto opportunity che coinvolge anche Agnese e la first lady vietnamita. L’incontro va avanti per circa un’ora. Sul tavolo i dossier economici e internazionali.
“Questa visita, la prima in Vietnam di un presidente del Consiglio italiano dopo gli accordi diplomatici del 1973 – sottolinea il premier vietnamita – segna una nuova fase di sviluppo delle relazioni tra i due paesi, a 40 anni dalla firma delle relazioni diplomatiche”. Un po’ di Italia c’era già prima, ricorda però Renzi, facendo riferimento all’incontro, avvenuto prima di quella firma, tra il presidente Ho Chi Minh, leader del movimento di indipendenza vietnamita, e Giorgio La Pira, “un sindaco che rappresenta per me una figura di grande riferimento e valore”. “Impiegheremo a fare amicizia – scherza dando inizio all’incontro con il premier vietnamita – meno tempo di quello, circa due ore, che trascorsero il presidente Ho Chi Minh e La Pira”.
La delegazione italiana si sposta poi per un breve incontro con il segretario generale del partito comunista Nguyen Phu Trong. Renzi, infine, viene accolto dal presidente del Vietnam, Truong Thang Sang presso il palazzo presidenziale. Il premier si dice “colpito” da un Paese in cui “la storia millenaria si unisce al fascino e all’energia del popolo vietnamita”. Avete aspettato 40 anni per questa visita, lo rimprovera il Capo dello Stato. “È vero – replica il premier – ma adesso vogliamo fare le cose per bene. Abbiamo scelto il Vietnam come prima tappa di un viaggio impegnativo e siamo voluti partire da qui perché il Vietnam è un Paese storicamente, culturalmente e anche economicamente molto importante”.
A fine giornata cena istituzionale, con menù rigorosamente vietnamita, organizzata dal Governo di Hanoi con alcuni imprenditori italiani. Domani prima di partire per la Cina (prima tappa Shanghai) Renzi incontrerà a ‘casa Italia’ alcuni esponenti della società civile e del ‘Made in Italy’ e visiterà gli stabilimenti di Merloni e Piaggio. “Oggi in #vietnam per la prima visita ufficiale di capo di governo italiano. Primo ob: interscambio a 5 miliardi dollari #italiariparte” è la sintesi della giornata che il premier, quando ad Hanoi è sera, manda via Twitter all’Italia.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata