Milano, 13 mag. (LaPresse) – Alla fine di una giornata altalenante ha prevalso il pessimismo in Borsa, con Piazza Affari che chiude in ribasso: Mib -0,65% e All Share -0,56%. Milano è stata la peggiore d’Europa anche per i dati macroeconomici che danno per sempre più lontana la ripresa nel nostro Paese. L’incertezza politica poi non aiuta, con le prime crepe nell’esecutivo Letta dovute alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. Risultato anche lo spread, torna a 260 punti base. L’unica nota lieta è quindi il buon risultato dell’asta dei titoli di Stato di stamane chiusasi con la vendita di tutti i titoli a 3 e 15 anni e con tassi in calo.

A soffrire in particolare il settore bancario, dopo le voci dalla Germania che vorrebbero come imminente un aumento di capitale per la banca tedesca Commerzbank, salvata dal default con un intervento pubblico, i cui conti trimestrali della settimana scorsa non sono stati buoni. Molta attenzione anche su Mps, che domani presenta i conti trimestrali di prima mattina, difficile che si vedano grosse novità visto che il piano di rilancio 2013-2015 è sempre bloccato nell’attesa del via libera dell’Unione Europea. Vendite dopo i dati deludenti di Campari (-2%), sulla stessa linea Telecom Italia (-1,63%) sempre appesa all’evoluzione delle trattative con Hutchison Whampoa e sullo scorporo della rete. Risale Mediaset (+0,54%) in attesa dei dati trimestrali che saranno diffusi domani. Passando alla galassia Pirelli, sempre attraversata da pesanti tribolazioni interne all’azionariato della catena di controllo, nel giorno dell’assemblea vede la capogruppo perdere (-0,46%) nonostante l’annuncio del possibile rinnovo dell’accordo per la fornitura di gomme alla F1, fatto oggi dal patron Marco Tronchetti Provera. Troppi i dubbi sul destino di Camfin (+3,55%) su cui si è accesa la speculazione dopo le voci di una possibile opa coordinata dal fondo Clessidra con Unicredit e Intesa Sanpaolo.

Passando al settore industriale Fiat guadagna lo 0,41% mentre perde l’1,01% Fiat Industrial. Pesa la vicenda legata a un fornitore che ha costretto alla chiusura di molti stabiilimenti in Europa. Tra le note positive di giornata Diasorin (+1,91% a 29,35 euro) e Atlantia (+1,20% a 14,28 euro) dopo che Equita ha alzato il giudizio su entrambi i titoli a buy dal precedente hold.

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