Torino, 16 ago. (LaPresse) – L’economia della Germania rallenta bruscamente e i mercati finanziari europei tornano a soffrire, con Milano che affonda. Il Pil di Berlino nel secondo trimestre è cresciuto appena dello 0,1%, dato preoccupante per la locomotiva di un’area euro sotto pressione per la crisi del debito. Inoltre, la Germania ha rivisto il dato sulla crescita nel trimestre precedente, con un +1,3% rispetto al +1,5% comunicato in precedenza. A circa due ore dall’apertura dei mercati, l’indice Ftse 100 di Londra cede l’1,17% a 5.287,96 punti, il Dax di Francoforte perde il 2,25% a 5.886,93 punti e il Cac 40 di Parigi mostra un ribasso dell’1,75% a 3.182,31 punti. A Madrid, l’indice Ibex lascia l’1,55% a 8.574 punti. A Milano, l’indice Ftse Mib perde l’1,47% a 15.655,54 punti e il Ftse All-Share cede l’1,35% a 16.432,88 punti. Le utilities italiane soffrono dopo il rincaro della cosiddetta ‘Robin Hood Tax’, inserito nel pacchetto della manovra del Governo da 45,5 miliardi di euro. Enel cede il 4,08%, Eni l’1,53%, Terna il 9,49% e Snam Rete Gas sfonda la doppia cifra di ribasso, piazzandosi sotto la parità del 10,28%. Positive le banche, con Intesa Sanpaolo che sale dell’1,28%. Unica eccezione del comparto è Unicredit, che cala dello 0,38%. In lieve rialzo oggi lo spread tra Btp-Bund, con il rendimento dei titoli decennali italiani al 5,06%. Il differenziale con i buoni del Tesoro tedeschi è a 277 punti base, mentre ieri era rimasto per gran parte della giornata sotto quota 270.

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