Sciopero generale 3 ottobre 2025 senza preavviso, cosa dice la legge

Sciopero generale 3 ottobre 2025 senza preavviso, cosa dice la legge
Una bandiera della Palestina sventola nella conferenza stampa dei promotori dello sciopero del 22 settembre per Gaza, a Roma (foto LaPresse/Valentina Stefanelli)

Per i sindacati si può proclamare, per il governo Meloni no

Si può proclamare uno sciopero generale senza rispettare i dieci giorni di preavviso previsti dalla legge, come nel caso della mobilitazione indetta domani, venerdì 3 ottobre? Per i sindacati, ovviamente, sì. Per il governo, e in particolare il ministro ai Trasporti Matteo Salvini, no, tanto che ha subito fatto sapere di valutare la precettazione spiegando che “l’orientamento della Commissione di Garanzia, infatti, ha già stabilito che la motivazione addotta dai sindacati non rientra nei casi che giustificano il mancato preavviso”.

Il diritto allo sciopero

Il diritto allo sciopero in Italia è regolato dalla legge 146 del 12 giugno 1990, ‘Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge’.

Comma 7, articolo 2

La norma a cui si appellano Cgil, Usb e gli altri proponenti della mobilitazione di venerdì 3 ottobre è quella del comma 7 dell’articolo 2 del testo, che recita: “Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.

Sindacati: “Governo complice del genocidio”

In una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera, Landini ha spiegato che i protagonisti della Flotilla “stanno agendo per difendere i diritti costituzionali” e che si tratta di “lavoratori e lavoratrici che hanno preso permessi e aspettative per essere lì, e che abbiamo il dovere di difendere”. Per Guido Dutriaio, dell’esecutivo nazionale di Usb, “l’assenza di intervento nei confronti di un genocidio si configura come complicità, è un governo che sta violando la Costituzione. Queste sono le fondamenta di uno sciopero senza preavviso pienamente riconosciuto dalla legge 146 che la Commissione di garanzia dimostra di non conoscere“.

La nota della commissione di Garanzia sugli scioperi

Lunedì in una nota la commissione di Garanzia sugli scioperi aveva già spiegato che “con riferimento a preannunciati scioperi generali senza preavviso da parte di diverse organizzazioni sindacali, la Commissione di garanzia ricorda che lo sciopero (diritto tutelato dalla nostra Costituzione), nell’ambito dei servizi pubblici essenziali, deve rispettare precise regole previste dalla legge 146 del 1990, a tutela dei diritti costituzionali dei cittadini utenti, tra cui l’obbligo di preavviso“.

Tranne che ‘nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori’, circostanze che, come il Garante ha già avuto modo di precisare nelle recenti proclamazioni di scioperi generali a sostegno di Gaza, non sono ravvisabili nel caso di specie“.

“Proclamare scioperi senza queste caratteristiche equivarrebbe a porsi in una situazione di illegittimità e con azioni contrarie al dettato (e allo spirito) della legge 146. Ci attendiamo pertanto che ogni possibile azione di sciopero tenga conto dei limiti suddetti e come Commissione vigileremo attentamente, nell’ambito delle nostre prerogative, affinché non vengano violati diritti essenziali della persona”.

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