Lite in autogrill a Lainate, indagato per lesioni aggravate da odio razziale anche il turista ebreo che ha denunciato l’aggressione

Lite in autogrill a Lainate, indagato per lesioni aggravate da odio razziale anche il turista ebreo che ha denunciato l’aggressione
Ebrei aggrediti in autogrill a Lainate

Indagati per percosse anche le altre tre persone coinvolte, tutte di origini palestinesi

Il turista francese di 52 anni di religione ebraica che ha denunciato l’aggressione antisemita avvenuta presso l’autogrill ‘Villoresi’ a Lainate, nel Milanese, sulla A8 Milano-Laghi domenica scorsa, è indagato per lesioni aggravate dall’odio razziale.

L’iscrizione sul registro degli indagati è stata disposta dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco, che coordina l’indagine della Digos di Milano. L’uomo, indagato per lesioni, che inizialmente aveva denunciato a una pattuglia della Stradale giunta sul posto l’aggressione antisemita, al momento dei fatti, ripresi anche con un video sullo smartphone, si trovava in compagnia del figlio di 6 anni che ha assistito alla scena. Dopo qualche giorno l’avvocato Federico Battistini, a nome dei presunti aggressori, aveva fornito una versione opposta facendo sapere di averlo denunciato per aver colpito con una “testata” alcuni dei suoi assistiti dopo averli apostrofati con insulti contro i musulmani. 

Indagati per percosse anche 3 persone di origini palestinesi

Sono indagati per percosse aggravate dall’odio razziale anche le 3 persone di origini palestinesi che avrebbero insultato e colpito l’uomo durante la lite nell’auto-sosta di Lainate.

L’aggressione in autogrill ricostruita nei primi momenti

Gli investigatori stanno ricostruendo le fasi dell’aggressione in due momenti: al primo piano dell’autogrill, la scena immortalata anche dal video, girato con lo smartphone dalla vittima, in cui si vede un gruppo di persone aggredire verbalmente e insultare la famiglia con urla come “Assassini”. Una seconda al piano interrato, dove sono presenti i servizi igienici, in cui l’uomo avrebbe detto di essere stato colpito e di essere caduto a terra. Non ci sarebbero immagini della videosorveglianza e l’unico testimone, un addetto alle pulizie, avrebbe sentito le urla ma non visto le violenze perché occupato a lavare uno dei bagni.

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