Delitto Garlasco, Procura: “Comunicazioni a fine indagini, da opinionisti congetture”

Delitto Garlasco, Procura: “Comunicazioni a fine indagini, da opinionisti congetture”

Sempio interviene in tv su ‘giallo’ scontrino e ambulanza

“I magistrati titolari delle indagini” sul delitto di Garlasco, “che aggiornano costantemente il Procuratore sull’accuratezza delle verifiche condotte, si esprimeranno ufficialmente solo al termine delle attività, adottando le decisioni necessarie”. È quanto si legge in una nota a firma del procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, diffusa “dato il continuo attribuire alla Procura di Pavia valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo”.

Napoleone: “Interpretazioni generano confusione”

Napoleone ritiene “necessario chiarire” che “qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti o opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture. Perciò, ogni riferimento alla Procura di Pavia, anche quelli recentemente diffusi, deve considerarsi infondato, se non supportato da comunicazioni ufficiali”.

Sempio interviene in tv su ‘giallo’ scontrino e ambulanza

Il giallo dello scontrino emesso il giorno del delitto di Garlasco e quello dell’ambulanza intervenuta durante uno dei suoi interrogatori dell’epoca e mai messa a verbale sono i due temi al centro dell’intervista ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, 26enne di Garlasco uccisa il 13 agosto 2007, andata in onda ieri sera nel corso della puntata di ‘Quarto Grado’ su Retequattro.
“Per quanto riguarda lo scontrino – ha spiegato Sempio – non è stato portato durante una pausa del verbale. È andata così: io sono stato chiamato su a Vigevano, sono andato su accompagnato da mio papà. Mi hanno fatto un po’ di domande, non mi hanno chiesto della giornata e dopo di che basta, è finito e mi hanno rimandato a casa. Quando eravamo quasi a Garlasco ci hanno richiamato ancora dicendo che avevano ancora delle domande da farci. Sono tornato indietro e quello è stato il momento in cui era presente il Mattia (il suo amico Mattia Capra, ndr) perché stavano interrogando un po’ tutto il nostro giro e il Mattia raccontava, quando poi ne abbiamo parlato nei giorni successivi, visto che nel nostro giro di amici tutti ci hanno messo un’ora, un’ora e mezza e io sono quello che ci ho messo più tempo perché sono andato su e giù da Vigevano un po’ di volte. Praticamente allora mi chiamano, mi fanno ritornare a Vigevano e a quel punto mi fanno le domande sulla giornata e tocchiamo il tema dello scontrino. E io dico che avevo ancora questo scontrino. Chiamo mia mamma dalla caserma e le chiedo se c’era ancora lo scontrino, lei mi dice sì che era in tal cassetto. Abbiamo concluso tutto il verbale, dicendo che dopo aver finito sarei andato a prenderlo. E loro nel verbale fino a quel punto avevano scritto: ‘Sono stato a Vigevano, ho parcheggiato in tal posto e ho ancora lo scontrino’. Finito tutto, prendo vado a casa, torno giù con mio papà, prendiamo lo scontrino, glielo riportiamo ma questa volta non andiamo più nella sala degli interrogatori ma stiamo lì fermi sul bancone, fanno la fotocopia dello scontrino e nel verbale aggiungono: ‘che vi consegno’. Questo è il motivo per cui sembra che sia avvenuto tutto di fila, cioè che io mi fossi presentato di già con lo scontrino in mano”.

Per quanto riguarda l’ambulanza, ha detto Sempio, “non mi ricordo di preciso se è stato quella volta o se era stata la volta precedente. Io mi ero presentato all’interrogatorio che però era già qualche giorno che avevo la febbre, quindi già non stavo benissimo. Poi non è che sono svenuto, loro hanno visto che ero un po’ ovattato e che andavo un po’ giù, mi perdevo un po’ e allora hanno deciso di chiamare l’ambulanza ma non è che sono crollato lì per terra in mezzo alla caserma, anche perché se no se lo sarebbero ricordati, cioè se fosse successo qualcosa di grave. Anche l’ambulanza non è che ha detto siamo arrivati lì perché la persona era in stato di incoscienza o che, come vogliono far emergere adesso. Hanno visto che non stavo bene, che andavo un po’ giù, li hanno chiamati, anche loro hanno visto che non era niente ed è finita lì”.

Le nuove indagini sul delitto

Martedì 17 giugno le nuove indagini sul delitto sono entrate nel vivo con il maxi incidente probatorio alla Procura di Pavia. Dall’inchiesta stanno emergendo fatti nuovi, tra i quali un nuovo campione di Dna di una persona finora non coinvolta che sarebbe stato trovato nella bocca della vittima. Intanto il Garante della privacy ha ha adottato, in via d’urgenza, un provvedimento di blocco nei confronti di un soggetto che sta rendendo disponibile online, a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. 

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