Bullismo, Roccella: “Meno episodi al Sud perché resistono reti parentali”

Il ministro per la Famiglia a margine della presentazione del report dell'Istat su bullismo e cyberbullismo

Il divario nella presenza di episodi di bullismo tra Nord e Sud, con la prevalenza di episodi al Nord può essere spiegata anche dalla “resistenza delle reti parentali al Sud. In molti casi ci sono ancora cugini, fratelli, zii e questo crea una sorta di rete di protezione per un bambino, un giovane. Mentre al Nord, soprattutto nelle grandi città, questa rete è smagliata”. Lo ha detto il ministro per la Famiglia, Eugenia Roccella, a margine della presentazione a Palazzo Chigi del report dell’Istat su bullismo e cyberbullismo nei rapporti tra giovani.

“Magari le persone sono lontane dalla famiglia d’origine – ha proseguito Roccella -. Non è che vogliamo tornare alle reti parentali se non ci sono, quello che vogliamo fare è cercare di sostituirle in qualche modo con un ‘welfare di prossimità’. Noi abbiamo pensato a questi centri per la famiglia, su cui abbiamo investito per quest’anno 50 milioni, e su cui vogliamo continuare a investire nei prossimi tre anni, creando una rete molto meglio distribuita sul territorio, dandogli dei compiti più precisi e facendo di questi centri una sorta di ‘caf’ per la famiglia, che offrono servizi ma sono anche un hub che illustrano ai cittadini i servizi per la famiglia presenti nel loro territorio, e di cui spesso non sono a conoscenza”.