Della bimba di 3 anni si persero le tracce sul Monte Faito, a Castellammare di Stabia, il 10 agosto 1996
Ulteriori indagini sono state disposte dal gip del Tribunale di Napoli Francesca Colucci sulla scomparsa di Angela Celentano, bimba di 3 anni di cui si persero le tracce sul Monte Faito, a Castellammare di Stabia, il 10 agosto 1996. L’ordinanza di ulteriori indagini è stata notificata all’avvocato Luigi Ferrandino, difensore dei genitori di Angela, Catello Celentano e Maria Staiano, all’avvocata Enrica Visconti che difende le sorelle Naomi e Rosa Celentano, e al difensore di Vincenza Trentinella, la donna che nel 2009 ha riferito di una confidenza ricevuta da un parroco, poi deceduto, secondo cui la bimba era stata rapita e portata in Turchia e vivrebbe ancora lì, in un’isola vicino Istanbul, in compagnia di un uomo che la bimba riteneva suo padre. La Procura ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, ma la gip ha ritenuto necessarie ulteriori indagini per fugare ogni dubbio sulla reale identità della ragazza indicata da Trentinella.
Angela Celentano: il mistero senza fine
Era il 10 agosto 1996 quando Angela Celentano, una bambina di tre anni, scomparve improvvisamente durante una gita con la famiglia e la comunità evangelica sul Monte Faito, in provincia di Napoli. In pochi minuti si persero le sue tracce, nonostante la presenza di numerosi adulti e bambini sul posto. Scattarono subito le ricerche su larga scala: Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e volontari batterono palmo a palmo la zona, ma senza alcun risultato. Angela sembrava essersi dissolta nel nulla.
Segnalazioni e depistaggi
I primi anni furono segnati da una serie di segnalazioni e piste che portarono gli investigatori in varie direzioni. Si ipotizzò inizialmente una fuga accidentale nel bosco, poi un possibile rapimento. I controlli si concentrarono anche all’interno della comunità religiosa frequentata dalla famiglia, senza però individuare responsabili. Episodi come una telefonata anonima in cui si udiva solo un pianto di bambina e alcuni avvistamenti di minori in famiglie nomadi furono smentiti dall’esame del DNA o risultarono depistaggi.
La pista messicana: Celeste Ruiz
Nel tempo la speranza si spostò oltre i confini italiani. Una delle vicende più note fu quella di Celeste Ruiz, una giovane messicana che per anni scrisse ai genitori di Angela sostenendo di essere proprio lei. Dopo lunghi accertamenti e l’attesa di un incontro mai avvenuto, l’ipotesi crollò: il test genetico escluse ogni parentela.
Il filone turco: le nuove indagini
Un altro filone condusse gli investigatori a esplorare la cosiddetta “pista turca”, incentrata sulla possibilità che Angela fosse stata adottata illegalmente e portata a vivere sull’isola di Büyükada, vicino a Istanbul. La testimonianza di una blogger e alcune foto alimentano ancora oggi questa pista, tanto che nel giugno 2025 il giudice per le indagini preliminari di Napoli ha ordinato nuovi accertamenti e comparazioni genetiche. Negli ultimi anni, diverse segnalazioni di giovani donne somiglianti ad Angela, sia in Italia sia in Sud America, hanno riacceso l’attenzione sul caso, ma ogni verifica si è conclusa con esito negativo. Eppure, la famiglia Celentano non ha mai perso la speranza. I genitori, Catello e Maria, continuano a rivolgersi ai media e alle autorità affinché nessuna pista venga trascurata.
Un mistero che rimane aperto
A quasi trent’anni dalla scomparsa, la vicenda di Angela Celentano resta uno dei più grandi misteri irrisolti in Italia. Le indagini sono ancora formalmente aperte ma l’interrogativo principale rimane lo stesso dal 1996: che fine ha fatto Angela? La speranza della famiglia e degli inquirenti è che la verità possa ancora emergere.
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