“Si è conclusa la manifestazione per i diritti della comunità Lgbtqia+. Sono state più di un milione le persone che oggi – sfidando il caldo torrido della Capitale – hanno partecipato alla Grande Parata del Roma Pride 2025 che ha attraversato le strade colorate del centro per festeggiare la libertà di genere”. Lo si legge in una nota del Roma Pride 2025. Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2025, ha dichiarato: “Tanta gente oggi in piazza perché la gente non vuole più essere fuorilegge, ma vuole che questo paese riconosca i diritti per tutti. Oggi sfiliamo anche per i Pride che non possono sfilare”. Tantissime le bandiere arcobaleno, e accanto ad esse quelle palestinesi, con slogan inneggianti alla Palestina libera. Sul carro dell’Arci e Arcigay si leggono, tra gli altri slogan, “Stop genocide, free Palestine”, “Non siamo il vostro content di giugno”, e “Giubileo Queer”, mentre su quello di Gender Queers of Rome campeggiano i ‘cartonati’ di Elon Musk, Benjamin Netanyahu, Donald Trump e dell’autrice di Harry Potter J.K. Rowling, appesi a testa in giù.
In testa al corteo anche la cantante Rose Villain, Madrina di questa edizione, che si è esibita con il suo successo “Fuorilegge” , inno del Roma Pride 2025. “Penso che sia un nostro dovere usare la nostra voce per propagare messaggi di unione e per me essere qui oggi rappresenta una scelta fondamentale: quella tra odio e amore. Una scelta che possiamo compiere dentro di noi, nel nostro modo di essere, nel nostro modo di relazionarci. Se odiare è un atto che discrimina e separa, l’amore ha il potere di rimarginare le ferite. Stare qui, mano nella mano, è la più grande dichiarazione d’amore che possiamo fare. E sì, è vero, siamo costantemente esposti all’odio, ma oggi stiamo dando l’esempio tangibile di cosa significa, invece, esporsi all’amore”, dichiara la madrina del Roma Pride 2025 Rose Villain. Numerose le figure istituzionali presenti alla Grande Parata. Tantissimi consiglieri comunali e numerosi Presidenti dei Municipi. Il sindaco Roberto Gualtieri commenta la parata così: “Pride bello ed emozionante, una giornata di grande calore e di grande sentimento della comunità Lgbtqia+. Tanta città insieme, Roma è diventata la grande città dei diritti, ma ricordiamoci che il Pride è anche un momento di battaglia”. La tradizionale Grande Parata è stata il culmine del Roma Pride iniziato mercoledì 28 maggio con il taglio del nastro di Leo Gassmann accanto al sindaco Roberto Gualtieri che hanno inaugurato la Pride Croisette allestita nello straordinario scenario delle Terme di Caracalla. Con la direzione artistica di Daniele Palano e l’organizzazione del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, la Pride Croisette ha registrato anche quest’anno un successo incredibile: 85 appuntamenti tra talk, incontri, proiezioni, spettacoli e intrattenimento con un totale di 92 mila partecipanti.
Alle 17:00 la stragrande maggioranza dei carri del Roma Pride 2025 ha organizzato un flash mob, chiedendo di spegnere la musica per 5 minuti e alzare bandiere e simboli palestinesi, in onore delle vittime civili di Gaza. Il carro della comunità LGBTQI+ appartenente alla comunità ebraica, quello del Keshet Europe, pur se invitato a partecipare all’azione simbolica, si è rifiutato. Il gesto non ha causato alcuna tensione nel corteo, ma diversi manifestanti hanno palesato la propria indignazione nei confronti della scelta della comunità ebraica, che dal proprio carro ha rivendicato la decisione chiedendo di alzare bandiere della pace e non di parte: “sputano addosso alle vittime palestinesi” è stato il commento del carro Gender Queers, che ha organizzato il flash mob. Molti hanno sventolato bandiere e simboli palestinesi di fronte al carro in segno di protesta.
Al Roma Pride 2025 partecipano numerosi esponenti politici, tra cui Riccardo Magi alla guida della delegazione di +Europa. Dietro lo slogan “Sali sul carro delle cause perse – da vincere insieme”, Magi reggeva un cartello con l’effigie di Giorgia Meloni e la scritta “Amica dei dicktators”. Magi ha poi parlato con i cronisti presenti. “È oggi più che mai importante essere al Pride nel momento in cui nel mondo ci sono autocrazie, democrazie illiberali, regimi fondamentalisti che colpiscono i diritti civili e le libertà individuali in Ungheria, come in Russia e come negli Stati Uniti di Trump, dove alcune parole, come gay, sono vietate nei siti istituzionali. Il nostro governo non condanna tutto questo, anzi Meloni è amica di questi regimi e questo è grave”.
“Nonostante il caldo torrido, un corteo partecipatissimo per il Roma Pride. Una folla colorata, gioiosa e combattiva scesa in piazza per difendere i diritti oggi sempre più sotto attacco, in Italia come in Europa. Penso all’Ungheria dove Orban è arrivato perfino a vietare il Pride stesso. Una cosa inaccettabile per un paese dell’UE”. Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
Presente anche Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde. “Sono al Roma Pride perché oggi più che mai è necessario difendere i diritti di chi subisce ingiustizie e discriminazioni in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere e da una destra che li vuole mettere fuorilegge. In un momento in cui le destre, in Italia e in Europa, alimentano sempre di più un clima di intolleranza e repressione, è fondamentale mobilitarsi per affermare i diritti e la dignità delle persone LGBTQIA+”. “La destra vuole mettere fuori legge le comunità gay, lesbiche, trans, negando diritti fondamentali e tentando di cancellarne l’esistenza, come dimostra quanto accaduto in Ungheria con il divieto del Pride a Budapest. Il governo Orban, che la destra italiana continua a prendere a modello, rappresenta un pericoloso punto di riferimento per chi vorrebbe ridurre al silenzio le libertà civili anche nel nostro Paese. Oggi più che mai è necessaria una mobilitazione continua, culturale e politica, per la libertà, l’uguaglianza e l’inclusione”, conclude Bonelli.
“Una manifestazione con una partecipazione straordinaria che nessuno può cancellare”. Lo afferma Nicola Fratoianni, di Avs, arrivando al corteo del Pride di Roma. “Non può cancellarla neanche una destra piena di sepolcri imbiancati e di ipocriti che nella loro vita fanno quello che vogliono, ma vogliono spiegare ed imporre agli altri come devono vivere e amare”, conclude