Roma, migliaia in piazza per corteo contro Decreto Sicurezza

Roma, migliaia in piazza per corteo contro Decreto Sicurezza
Il corteo contro il Dl Sicurezza a Roma

I partecipanti sono stati 150mila secondo gli organizzatori, 10mila secondo la questura. Presenti molte associazioni e parte dell’opposizione

Sono stati 150mila secondo gli organizzatori e poco meno di 10mila secondo la Questura i partecipanti al corteo svoltosi sabato pomeriggio a Roma contro la conversione in legge del decreto legge Sicurezza, provvedimento che secondo i manifestanti introduce misure repressive del dissenso e del diritto di protesta. Alla manifestazione, che è partita intorno alle 14:30 da piazza Vittorio Emanuele II, hanno partecipato diverse associazioni di studenti, collettivi universitari, movimenti ambientalisti e per l’abitare. 

Fratoianni (Avs): “In corteo per difendere diritto al dissenso”

Hanno partecipato alla manifestazione anche alcuni esponenti delle opposizioni, come Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, che ha definito il decreto Sicurezza come “un decreto della paura che non rafforza in nessun modo la sicurezza dei cittadini che ne hanno bisogno”, e ha aggiunto, parlando con i cronisti prima del corteo: “C’è bisogno di sicurezza sul lavoro, bisogno di sicurezza per avere garantito il diritto alla salute, per avere garantito il diritto all’istruzione e il diritto all’abitare. Questo decreto serve solo a comprimere gli spazi di dissenso, di libertà e di manifestazione e non ha nulla a che vedere con la grande questione della sicurezza degli italiani”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto ancora Fratoianni, “quando si insediò, riferendosi ai giovani, disse: ‘Mi auguro di vedervi nelle piazze, come ho sempre fatto anch’io’. Evidentemente intendeva con quell’augurio dire: ‘Mi auguro di vedervi nelle piazze per obbedire e non per dissentire‘. Noi continuiamo a difendere la democrazia di questo Paese”. 

Bonelli (Avs): “Corteo contro decreto che prende in giro gli italiani”

“Oggi siamo in piazza per manifestare contro questo decreto che prende in giro gli italiani, in quanto non garantisce né la sicurezza dei cittadini né quella sociale. Questo governo ha spianato la strada alle mafie eliminando l’abuso d’ufficio, riducendo le intercettazioni e facendo, di fatto, un grande regalo alla criminalità organizzata. Sono forti con i deboli e deboli con i forti“, ha detto invece il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, a margine del corteo. “Questa misura è liberticida e repressiva, perché limita e restringe le libertà. Ricordo un grande politico italiano, Marco Pannella, che, attraverso la resistenza passiva e non violenta, ha contribuito a importanti conquiste per il nostro Paese. Questo governo, invece, vuole incarcerare la dissidenza e reprimere la crisi sociale: pensiamo, per esempio, ai lavoratori che scendono in piazza perché hanno perso il posto di lavoro, che con questo dl non potranno manifestare liberamente il loro dissenso. Questo è un modo liberticida di affrontare le difficoltà sociali“, ha concluso. 

Manifestanti pro-Gaza si staccano e occupano il percorso del Giro d’Italia

Verso la fine del corteo, circa 300 manifestanti pro-Palestina si sono staccati dalla manifestazione e hanno deciso di accamparsi nella notte con le tende in piazzale Numa Pompilio, dove domenica mattina passerà l’ultima tappa del Giro d’Italia. Lo scopo è quello di fermare la corsa ciclistica, in polemica con la partecipazione alla competizione della squadra Israel Premier Tech. “È un Giro d’Italia macchiato dall’ignominia e dalla vergogna per ospitare una squadra che serve solo a far ripulire la faccia a Israele, mostrandolo come un Paese come gli altri. Israele è uno Stato terrorista“, ha gridato un attivista al megafono. 

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