Nella tarda serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese sono intervenuti in via Cerca a Settala dopo che una bimba di 10 anni ha chiamato il 118, riferendo che la madre era stata uccisa dal padre. Sul posto, i Carabinieri hanno messo in sicurezza la bambina trovata mentre usciva dal palazzo, seguita da suo padre, 50enne marocchino in stato di alterazione.
All’interno dell’appartamento familiare, al terzo piano, è stato trovato il corpo senza vita della madre, 43enne, con diverse ferite da taglio. L’uomo è stato arrestato per omicidio aggravato ed è stato accompagnato al carcere di San Vittore.
La bambina, illesa, è stata affidata ad un parente.
Indagini in corso a cura dei Carabinieri della compagnia di San Donato Milanese e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Milano.
A quanto si apprende, la 43enne uccisa a coltellate dal marito nella loro casa a Settala, nel milanese, aveva denunciato l’uomo per maltrattamenti nel 2022, quando la loro figlia aveva 7 anni, ma poi aveva rinunciato a essere messa in protezione con la bambina. Non risultando altri episodi di violenza negli ultimi anni, al procedimento penale non era stato dato seguito.
“Ho avuto un episodio con lui, si è tagliato e mi ha imbrattato la porta e i muri della scala, non c’erano moglie e figlia in quei giorni, gli ho fatto un esposto in caserma“. Così a LaPresse, Emanuela Collini, dirimpettaia della 43enne uccisa a coltellate dal marito 50enne a Settala nel milanese sotto gli occhi della figlia di 10 anni che ha avvisato i carabinieri. La donna racconta che sabato sera intorno alle 23.30 i militari le hanno suonato alla porta chiedendo se avesse una bambina. “Nel mentre sentiamo lui che mi bussa e grida“.
“Era una situazione nota, la famiglia era attenzionata, i nostri servizi sociali erano allertati da tempo, la situazione era sotto controllo”. Così il sindaco di Settala, Massimo Giordano, intervenuto davanti alla casa dove ieri sera si è consumato il femminicidio di una donna di 43 anni, uccisa a coltellate dal marito 50enne davanti alla figlia di 10 anni.
“Tutte le procedure di controllo e assistenza erano state attivate, e io nello specifico non posso entrare nei dettagli”, ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando che l’attenzione dei servizi era continua. “Quello che preme a me dirvi adesso è che so che c’è un minore che è stato protetto nell’immediato e i nostri servizi sono già attivi per il proseguo delle vicende che riguardano la figlia minorenne, che è quello che in questo momento ci sta più a cuore”.
“Questo è il momento del cordoglio. Non ci sono parole per definire questo femminicidio, l’ennesimo“, ha proseguito Giordano che ha rivendicato l’operato del Comune: “Ritengo che tutto quello che la nostra amministrazione ha fatto fosse perfettamente secondo le procedure e che oltre non si poteva andare”. Secondo quanto riferito, i servizi sociali avevano incontrato la donna recentemente e non risultavano problematiche aperte sui minori: “Mi è parso di capire che la situazione non fosse conflittuale. La bambina non aveva bisogno di aiuto da parte dei servizi, la madre era perfettamente in grado di seguirla”.