A Monreale (Palermo) è il giorno dei funerali di Salvatore Turdo, 23 anni, Andrea Micheli e Massimo Pirozzo, entrambi 26enni, i tre giovani uccisi a colpi di arma da fuoco nella notte tra il 26 e 27 aprile nei pressi di piazza Vittorio Emanuele, a pochi passi dal Duomo, nel centro del Paese. Le esequie vengono celebrate proprio nel Duomo di Monreale, all’esterno del quale alcuni giovani, amici delle vittime, hanno esposto uno striscione con le foto dei ragazzi e la scritta: “Nessuno muore nel cuore di chi resta… da parte dei vostri paesani, vi amiamo“. Le bare dei tre ragazzi sono state accolte da un lungo applauso al loro arrivo nella cattedrale.
La sparatoria sarebbe avvenuta dopo una rissa scoppiata per futili motivi e durata circa 10 minuti, al termine della quale il gruppo dei palermitani sembrava essersi dileguato a bordo dei loro scooter. Pochi minuti dopo, però, i giovani sono ritornati e due di loro hanno estratto la pistola esplodendo almeno 16 colpi. Il fatto è accaduto davanti al locale ‘365’, tra via Benedetto d’Acquisto e piazza Duomo.
Uno dei giovani uccisi, il 26enne Andrea Miceli, sarebbe morto dopo aver difeso la fidanzata dalla ferocia del gruppo dello Zen. Ha infatti prima messo al sicuro la ragazza chiudendola in auto e dicendole di rimanere nascosta all’interno, per poi andare a difendere il cugino Salvatore Turdo dall’aggressione dei palermitani. Pochi secondi dopo, mentre difendeva il cugino, è stato raggiunto dai colpi di pistola. Sia Miceli che Turdo sono caduti sull’asfalto. Turdo è morto subito, mentre Miceli è stato ricoverato in condizioni disperate all’ospedale Civico dove è morto poche ore dopo.