Una struttura dedicata a persone Lgbtqia+ vittime di maltrattamenti o in situazione, anche temporanea, di fragilità. È l’obiettivo del Refuge LGBT+ di Roma che dal 2012, in collaborazione con la rete francese Le Refuge, rappresenta l’unico esempio nella Capitale di rifugio con questo target specifico di ospiti. Come spiega Marina Marini, coordinatrice network Refuge LGBT+ di Gay Center: “Molte di queste persone transitano tramite il numero di telefono della Gay Help Line. La struttura ospita al momento 8 giovani da diverse parti d’Italia e del mondo. Non è solo la Gay Help Line a indirizzare le persone in condizioni di fragilità nella struttura: è successo anche che il Tribunale dei minori inviasse qui direttamente alcune persone”. Mercoledì pomeriggio il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha visitato il centro e conosciuto sia gli organizzatori che gli ospiti: “Ogni anno in Italia ci sono circa 20mila segnalazioni di atti di discriminazione contro membri della comunità Lgbt+”, dice il primo cittadino a margine della visita. “Sono numeri spaventosi e centri come questo sono fondamentali. Servono luoghi dove si possa sfuggire dalla violenza e costruirsi una vita”. L’immobile di circa 200 metri quadri con stanze private e aree comuni è di proprietà della Regione Lazio ed è finanziato con i contributi dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali e dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.