Mario Paciolla, sit-in al tribunale di Roma. La madre: “Mai creduto al suicidio”

Una manifestazione davanti al Tribunale di Roma per chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla, il cooperante Onu trovato morto in Colombia il 15 luglio 2020 in circostanze non del tutto chiarite. Occasione dell’iniziativa organizzata in Piazzale Clodio è l’udienza in cui il giudice valuterà l’archiviazione delle indagini, eventualità a cui la famiglia Paciolla si è opposta. “Noi non ci stiamo” spiega la madre Anna Motta in piazza con il marito e padre di Mario Pino Paciolla: “Molti elementi dicono che Mario è stato ucciso. Ad esempio Mario acquista un biglietto il 14 sera proprio per rientrare a Napoli. Noi ribadiamo che non abbiamo mai creduto che Mario si fosse suicidato. Mario amava la vita, una persona che si reca dall’altra parte del mondo per aiutare gli altri non penso senta l’esigenza di togliersi la vita a poche ore dalla partenza”. Al presidio, accanto ai genitori di Mario Paciolla, alcuni rappresentanti di Amnesty International e dell’associazione per la difesa della libertà di stampa “Articolo 21” con Giuseppe Giulietti che ricorda il titolo di giornalista di Paciolla: “Mario non era un passante, era un giornalista. Non è un caso che avesse tra le mani un dossier sui rapporti tra narcotrafficanti e politica. Mi raccomando” dice rivolto ai cronisti presenti “tenete i riflettori accesi su Mario Paciolla”.