Questa mattina, il direttore dei lavori per la costruzione del nuovo museo della Shoah di Roma, in via Alessandro Torlonia, ha trovato alcuni escrementi e volantini pro-Palestina sui lucchetti del cancello sui cartelli di avviso lavori. Indaga la Digos della questura di Roma.
“Quanto accaduto al cantiere del Museo della Shoah è inaccettabile. Atti vili e intimidatori che colpiscono l’intera città di Roma, che fonda la sua identità sui valori della memoria e del rispetto. Condanno fermamente questi gesti che tentano di riportare alla luce l’odio più becero e pericoloso, riaffermando il nostro impegno nel contrastare ogni forma di antisemitismo”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri in merito al ritrovamento di escrementi e volantini pro Palestina davanti nuovo museo Shoah a Roma.
“Quanto scoperto al cantiere del museo della Shoah di Roma è un indegno atto di profanazione. Riaffiora un antisemitismo cieco e violento, che colpisce luoghi che dovrebbero far parte del nostro bagaglio culturale e umano. C’è grande preoccupazione. Serve una condanna ferma e unanime. Simili gesti non possono essere tollerati”, commenta la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva.
“L’atto contro il cantiere del Museo della Shoah di Roma è l’ennesimo episodio vile e ignobile di antisemitismo. Usare escrementi e slogan per delegittimare la storia è un’offesa che non si può tollerare. Perché questo è un ennesimo tentativo di strumentalizzare il dramma di ciò che accade in Medio Oriente per alimentare odio e divisioni. Il Museo della Shoah è un impegno per la verità storica, contro il negazionismo e l’antisemitismo. Chi pensa di fermarlo con atti del genere ci troverà uniti, senza arretrare di un millimetro”, scrive su Facebook è Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma Capitale.