Caso Cecchettin, busta con tre proiettili recapitata al legale di Turetta

Ad allertare la Questura è stato lo stesso difensore, l'avvocato Giovanni Caruso. Il papà di Giulia esprime piena solidarietà

Una busta con all’interno un foglio contenente tre proiettili è stata recapitata mercoledì nel primo pomeriggio nello studio padovano dell’avvocato Giovanni Caruso, legale difensore di Filippo Turetta, condannato in primo grado all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Ad allertare la Questura è stato lo stesso avvocato che ha aperto la busta, trovando le cartucce all’interno. Sul posto si sono recati gli agenti della squadra Mobile e della Digos di Padova mentre per le analisi tecniche è intervenuto il personale del gabinetto provinciale della polizia scientifica, operativo per Padova. “Confermo ma non posso dire altro”, ha detto Caruso a LaPresse

Gino: “Piena solidarietà all’avvocato Caruso”

“La notizia della busta contenente proiettili inviata all’avvocato Giovanni Caruso è profondamente inquietante e inaccettabile da concepire in una società civile”. Lo dichiara Gino Cecchettin, padre di Giulia, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta condannato all’ergastolo.

“Ogni forma di intimidazione o violenza, anche simbolica, è da condannare senza esitazione. La giustizia deve fare il suo corso in un clima di rispetto e serenità. Atti come questi – aggiunge Gino Cecchettin – non rappresentano alcuna forma di solidarietà verso le vittime, anzi rischiano di offuscare la serietà del lavoro che stiamo portando avanti nella Fondazione Giulia Cecchettin. È solo attraverso questi principi che possiamo costruire una società più giusta e umana”. Gino Cecchettin, in una nota della Fondazione intitolata alla figlia, esprime “piena solidarietà all’avvocato Caruso e il mio auspicio – prosegue – è che le autorità facciano luce rapidamente su questo grave episodio. Esorto tutti a impegnarsi a promuovere valori di rispetto, pace e dialogo, anche nei momenti più difficili. Anche e soprattutto di dolore. Continuiamo a lavorare insieme, con fermezza e senza cedere all’odio”.