Perquisiti gli uffici dei due indagati
Sarebbero due gli episodi di corruzione tra privati, accertati dalla Guardia di Finanza di Roma, in cui – in un’occasione – ci sarebbe stata la cessione di una presunta mazzetta da 50mila euro. Lo si legge nel decreto di perquisizione disposto dalla Procura della Repubblica di Roma, che vede indagati due procuratori delle società quotate TIM Spa e Ntt Data Italia Spa. La vicenda nasce come uno stralcio della maxi-inchiesta a carico dell’imprenditore Massimo Rossi, arrestato in flagranza la scorsa settimana mentre consegnava una presunta tangente da 15mila euro all’ex dg di Sogei Paolino Iorio.
Nell’ipotesi di reato contestata dai pm romani si legge ancora che S.D.R., procuratore di TIM Spa, “avente funzioni direttive nell’ambito della società, riceveva in due occasioni denaro non dovuto” dall’altro soggetto indagato, procuratore della Ntt Data, “per compiere atti in violazione degli obblighi inerenti al suo ufficio e comunque in violazione degli obblighi di fedeltà. In particolare il procuratore di Tim “riceveva 50mila euro il 22 febbraio scorso e una somma non quantificata il 15 maggio”.
Stamani intanto, l’amministratore delegato di Sogei Cristiano Cannarsa, rispondendo nel corso dell’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria ha detto: “La vicenda Sogei, pur rappresentata dalla stampa spesso come punto di collegamento con altre vicende del ministero dell’Interno e della Difesa, sono vicende completamente separate. Non c’è un collegamento per il nostro dirigente con quelle attività e con quelle indagini. Spesso si è parlato del collegamento con la persona di Elon Musk“, “ma non ha nessun collegamento con il nostro perimetro di azione. Noi non abbiamo nessun tipo di collegamento con lo Starlink, né abbiamo mai avuto contatti formali con questi soggetti. Da questo punto di vista sono cose completamente separate”.
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