Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia

Il condizionamento del clan camorristico Giugliano sull’esito delle elezioni comunali di Poggiomarino (Napoli) del 20 e 21 settembre 2020, culminate con l’elezione del sindaco Maurizio Falanga, è al centro delle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, culminate questa mattina con l’arresto di Falanga e del vicesindaco Luigi Belcuore, posti ai domiciliari insieme a Franco Carillo, 46enne ritenuto dagli investigatori colui che avrebbe fatto da intermediario tra politica e camorra. Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, tra questi, come si legge nell’ordinanza che LaPresse ha visionato, Rosario Giugliano, esponente di spicco dell’omonimo clan, che da giugno 2023 ha deciso di dissociarsi e ha intrapreso il percorso di collaborazione con la giustizia. Giugliano ha riferito agli investigatori di un incontro con Carillo, nel quale si sarebbe deciso di sostenere la coalizione di centrodestra alle elezioni amministrative del settembre 2020, e in particolare la candidatura di Falanga. Giugliano ha raccontato di aver convinto gli altri due potenziali candidati dello schieramento di centrodestra a rinunciare alla propria candidatura: si tratterebbe di Luigi Belcuore, poi nominato vicesindaco della Giunta comunale guidata da Falanga e tra gli arrestati nell’operazione eseguita oggi, e Giuseppe Speranza, il quale in cambio avrebbe ottenuto la candidatura nella lista di Fratelli d’Italia della figlia Luisa, poi nominata assessore della Giunta Falanga. Giugliano ha riferito inoltre di aver fatto pesare in campagna elettorale, tra imprenditori, cittadini e parenti, il suo nome e la sua elevata caratura criminale per imporre il voto a favore di Maurizio Falanga e la sua coalizione di centrodestra. 

Comune Poggiomarino già sciolto due volte per condizionamenti criminalità organizzata

Poggiomarino, comune dell’agro nocerino-sarnese, conta poco meno di 22mila abitanti. A dispetto delle sue moderate dimensioni territoriali e di popolazione, è ritenuto da sempre preda di organizzazioni camorristiche locali e non è nuovo al fenomeno di scambi politico-mafiosi. Il Comune è stato sciolto per condizionamenti della criminalità organizzata già due volte, nel 1991 e nel 1999. Sul territorio di Poggiomarino sono censite due organizzazioni di stampo camorristico, rette rispettivamente da Antonio Giugliano, detto “o savariello”, costituente un’articolazione del più potente clan Fabbrocino, e l’altra più recente creata da Rosario Giugliano, detto “o minorenne”, solo omonimo del collaboratore di giustizia. 

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