Giuseppe De Benedetto: "Incompatibilità conclamata con la detenzione in carcere"
“C’è incompatibilità conclamata con la detenzione in carcere”, – bisogna – ” modificare la condizione di detenzione, da eseguire nella struttura assistenziale che ha dato disponibilità”. Lo ha sottolineato, Giuseppe De Benedetto, il Procuratore generale di Milano, davanti al tribunale di Sorveglianza, chiamato a decidere sulla scarcerazione, e al trasferimento in una struttura sanitaria specializzata in malati di morbo di Alzheimer e di demenza senile, di Renato Vallanzasca. L’allora boss della banda della Comasina, condannato a 4 ergastoli per complessivi 295 anni di carcere, che era presente in aula, secondo le relazioni medico legai e perizie sul suo stato psicofisico, sarebbe incompatibile con il regime carcerario per “gravi condizioni di salute per la demenza”. La struttura nella quale verrà trasferito Vallanzasca, in caso di accoglimento dell’istanza, si trova in provincia di Padova ed è gestita da un ordine religioso.
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