A togliersi la vita un detenuto 57enne, trovato impiccato nel bagno della sua cella

Nuovo suicidio in carcereVarese. “57 anni, italiano, nella notte è stato trovato impiccato nel bagno della sua cella della Casa Circondariale di Varese”, comunica Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria..

A nulla, prosegue De Fazio, “sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari. Sale così a 54 il numero dei detenuti che in questo tragico 2024 si sono suicidati, dato a cui sommare i 6 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che, parimenti, si sono tolti la vita. Ormai non passa giorno in cui le carceri non dispensino morte, oltre all’ ‘ordinaria’ sofferenza. Una tragedia senza fine e, nostro malgrado, incapace di suscitare adeguate reazioni nella maggioranza di governo”. 

“Quelli che stiamo raccontando sono numeri pazzeschi, senza precedenti, inumani persino per un paese totalitario, figuriamoci per uno che voglia concretamente dirsi democratico e civile. Ci chiediamo quale debba essere il prezzo di vite da pagare prima che il Ministro Nordio, che a questo punto temiamo abbia frainteso il suo ruolo di ‘guardasigilli’, e il Governo Meloni assumano provvedimenti concreti, capaci di incidere sulla gravissima emergenza in essere e fermare l’ecatombe. Perché è chiaro a tutti che il decretino varato qualche giorno fa, oltre a essere quasi inutile quando non dannoso, potrebbe persino aver sortito l’effetto contrario a quello sperato avendo disilluso le moltissime aspettative sul tema”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

“Omicidi, suicidi, stupri, risse, aggressioni, violenze di ogni genere, evasioni, devastazioni, traffici illeciti e molto altro ancora. È evidente che le carceri non stiano assolvendo a nessuna delle loro funzioni e siano diffusamente fuori legge. Chi ha il dovere d’intervenire e non lo fa ne ha la piena responsabilità politica e morale e, forse, non solo”, conclude De Fazio.

Delmastro: “Opposizioni indecenti, sovraffollamento è loro eredità”

“Duemila assunzioni finanziate in soli venti mesi di governo ci consentono di dire che se avessero fatto così, ogni venti mesi, quelli che ci hanno preceduto, oggi parleremmo di sovrappopolamento di agenti di polizia penitenziaria, così come oltre duecentocinquanta milioni di interventi di edilizia penitenziaria già finanziati in soli venti mesi che ci consentono di recuperare settemila dei novemila posti detentivi mancanti, ci permette di dire che l’enorme problema del sovraffollamento carcerario ha un nome e un cognome come colpevoli: quello di ci ha preceduto“. Così il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, a LaPresse.”Se avessero fatto ogni venti mesi quello che abbiamo fatto noi in questi venti mesi – aggiunge – oggi avremmo non so quanti posti detentivi in esubero. E quindi, che coloro che sono responsabili della catastrofica eredità ricevuta dal governo Meloni abbiano ancora l’indecenza e l’impudenza di parlare mi pare veramente incredibile”.

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