Roma, collega della 50enne uccisa: “Nessuna avvisaglia, erano separati da tre anni”

Il racconto di Maria Cristina Franchitti: "È uscita dal lavoro, andava verso la macchina e le hanno sparato"

Manuela Petrangeli, fisioterapista 50enne, è stata uccisa giovedì in strada a Roma con un colpo di fucile. “Noi l’abbiamo vista uscire dal lavoro. Parcheggiamo metà in clinica e metà fuori dalla clinica, su questa strada, dove si può parcheggiare. Io visivamente non ho potuto vedere, ma sono stata subito avvertita che era successo qualcosa di molto grave in via degli Orseoli e che coinvolgeva una terapista della nostra clinica”. Questo il racconto di Maria Cristina Franchitti, amica e collega della vittima. Per l’omicidio si è costituito l’ex compagno della donna.

“Non c’era stata nessuna avvisaglia” che potesse avvenire il delitto: “I due si erano separati da tre anni, non c’erano problemi di soldi, lei lavorava e credo anche lui”. Dopo aver definito la vittima “una persona solare e una bravissima professionista”, si è poi sfogata: “Lei è uscita, andava verso la macchina e le hanno sparato. Cose dell’altro mondo. Il solito femminicidio, anche oggi”, ha aggiunto.