La notte scorsa il veliero Nadir della Ong Resqship ha soccorso 51 naufraghi al largo di Lampedusa, 10 persone sono decedute

Una barca è naufragata questa notte a circa 120 miglia dalle coste italiane, al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell’Italia con a bordo oltre 70 persone. Sul posto è intervenuta fin dalla notte la Guardia Costiera italiana a seguito di un ‘may-day’ lanciato da un’unità da diporto francese che ha segnalato una barca semi affondata. Ricevuto il may-day il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, ha dirottato sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria. La Guardia costiera ha recuperato 12 migranti facendo poi rotta a Roccella Jonica dove sono stati fatti sbarcare: uno di loro è deceduto subito dopo le operazioni di sbarco. Sono ancora in corso le ricerche dei dispersi che potrebbero essere circa 60. Le ricerche in zona sono attualmente in corso con assetti della Guardia costiera e di Frontex. 

Naufragio vicino Lampedusa, 10 morti e 51 salvati

Un altro naufragio si è verificato la notte scorsa al largo di Lampedusa. Il veliero Nadir della Ong Resqship ha soccorso 51 persone: per altre 10 invece non c’è stato nulla da fare, erano già morte. 

“Ci stiamo prendendo cura di 51 persone – spiega la ong – purtroppo non abbiamo fatto in tempo a salvarne 10. Nella barca in legno, infatti, vi erano 61 persone in totale. Il nostro equipaggio è riuscito a evacuare 51 persone, due delle quali erano prive di sensi. Per salvare alcune persone ci siamo dovuti munire di un’ascia“, scrive la ong su X. Il veliero è intervenuto su segnalazione di Alarm Phone.

Msf: secondo i superstiti sono 66 i dispersi. Ventisei sono bambini

“Ho parlato con un ragazzo che ha perso la sua fidanzata. I superstiti hanno parlato di 66 persone disperse, tra cui almeno 26 bambini, anche di pochi mesi. Intere famiglie dell’Afghanistan sarebbero morte. Sono partiti dalla Turchia 8 giorni fa e da 3 o 4 giorni imbarcavano acqua”. A dirlo Shakilla Mohammadi, mediatrice interculturale di Medici Senza Frontiere a Roccella Jonica che stamattina era al porto dove sono stati sbarcati i superstiti del naufragio.” Ci hanno detto che viaggiavano senza salvagente e che alcune imbarcazioni non si sono fermate per aiutarli“, ha aggiunto la mediatrice. “La scena era straziante, davanti a noi persone traumatizzate, il dolore si toccava con mano. Vedere annegare un parente o un amico è sempre orribile“, conclude. 

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