Stefano Cucchi, tre carabinieri rinviati a giudizio per falso e depistaggio

Tra le parti civili del processo c'è anche Riccardo Casamassima, il supertestimone che fece emergere la verità sul caso

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale penale di Roma ha rinviato a giudizio, con l’accusa di falso e depistaggio il maresciallo Maurizio Bertolino, il capitano Prospero Fortunato ed il maresciallo Giuseppe Perri. Le accuse sono state formulate dalla procura, dopo le loro deposizioni in aula durante il processo per i depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi.

In particolare, il maresciallo Bertolino avrebbe mentito ai suoi superiori, riferendo di non sapere nulla sull’esistenza, nella stazione dei carabinieri di Tor Sapienza, degli atti relativi al caso Cucchi, nonostante gli fosse stato stato confermato da un commilitone. Il capitano Fortunato, all’epoca dei fatti in servizio al nucleo radiomobile di Roma, avrebbe attestato falsamente nel Memoriale di servizio del 2 novembre 2018 scrivendo che due sottoufficiali, del suo reparto, erano impegnati in altri servizi esterni, quando invece si trovavano in questura di Roma.

Nel processo il ministero della Difesa sarà citato responsabile civile mentre tra le parti civili c’è anche Riccardo Casamassima il supertestimone che fece emergere la verità. Tra le parti civili, oltre all’associazione Cittadinanza Attiva, rappresentata dall’ avvocato Stefano Maccioni, il Partito per la tutela dei diritti dei militari e i tre agenti della penitenziaria che erano stati accusati del pestaggio di Stefano Cucchi e poi assolti dalla Cassazione.