Walter Biot vendeva notizie riservate non solo con finalità economiche ma anche politiche. Lo scrivono i magistrati della Corte d’Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza di condanna a 20 anni inflitti all’ufficiale di Marina, accusato di spionaggio e arrestato dai carabinieri del Ros nel 2021 mentre cedeva documenti segreti a un funzionario russo per 5mila euro.
“È indubbio che l’azione posta in essere da Walter Biot è stata dettata anche da finalità politiche, che lo stesso si è indubbiamente procurato mediante acquisizione fotografica dei documenti contenenti le notizie segrete e riservate” per ” rivelarle all’agente diplomatico della Federazione Russa”, scrivono i giudici nel dispositivo. “È finalità chiara di favorire uno Stato estraneo all’Alleanza Atlantica” con il rischio della “concreta messa in pericolo degli interessi protetti dalle norme. La condotta dell’imputato è stata lesiva degli interessi dell’organizzazione politica statale nelle sue strutture e anche nei rapporti con enti sovranazionali cui lo Stato aderisce”.