Dossieraggio, Cantone: “Numeri mostruosi, Striano ha scaricato 33.528 file”

Lo ha detto il procuratore di Perugia in audizione alla Commissione antimafia

Il caso del presunto dossieraggio al centro della Commissione antimafia. “Condivido integralmente le parole del procuratore antimafia, sul fatto che i numeri lasciano pensare ci sia altro dietro. I numeri inquietano perché sono davvero mostruosi”. Lo ha detto il Procuratore capo di Perugia Raffaele Cantone nel corso della sua audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, in relazione all’inchiesta della procura di Perugia sul presunto dossieraggio. Striano avrebbe scaricato dalla banca dati 33.528, ha detto Cantone. “Sul profilo umano, credo che il ministro della Difesa vada ringraziato per aver fatto uscire questo verminaio”, ha detto poi parlando di Guido Crosetto.

“Ci sono più ragioni che ci hanno portato a chiedere questa audizione. Credo che è arrivato il momento di cominciare l’audizione. Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità su fatti riportati in modo assolutamente generico” ha detto ancora Cantone. “Non mi occupo di bolle di sapone. Neanche da bambino me ne sono mai occupato”, “se uno non conosce gli atti non può esprimere giudizi” ha aggiunto l’ex numero uno dell’Anac.

C’è “la necessità di tutelare le strutture informatiche del Paese. E’ fondamentale, com’è necessario tutelare tutte le banche dati che hanno atti giudiziari” ha spiegato il procuratore.

I dettagli della vicenda

“Il mercato delle Sos (Segnalazioni di operazioni sospette ndr) non si è mai fermato”. Mentre noi indagavo su quel sistema, c’era “qualcuno che continuava a vendere sottobanco le sos” ha detto Cantone. “Striano ha effettuato un download 33.528 file dalla banca dati della direzione nazionale antimafia”. “Questo numero enorme di atti scaricati dalla Procura nazionale antimafia che fine ha fatto? E quanti di questi dati possono essere utili” si chiede il procuratore di Perugia parlando in Commissione. “Striano interrogava il sistema anche su se stesso, probabilmente per vedere se c’erano Sos che lo riguardavano” ha dichiarato ancora.

“Nel processo sul saccheggio della nostra banca dati erano emersi numerosi giornalisti beneficiati” dal sistema, “ma riguardavano atti pubblici. E dunque quelle posizioni sono state giustamente archiviate” ha spiegato ancora il procuratore di Perugia. “Questa è un’imputazione provvisoria, ma noi abbiamo limitato le imputazioni provvisorie a quei casi che abbiamo ritenuto che non c’era una notizia data alla stampa”, ma commissionata dalla stampa. “Per me la libertà stampa e di manifestazione di pensiero – ha detto – è uno dei principi fondamentali perché credo nel suo ruolo determinante. Nei Paesi liberi la stampa è fondamentale”.

“Striano ha presentato, quando è andato via, una sorta di diario di tutte le pratiche che aveva fatto. Abbiamo poi successivamente acquisito altre pratiche, tra cui quella sui fondi della Lega. L’attività che abbiamo acquisito è uno degli oggetti di futuro approfondimento” ha detto ancora.

Cantone sentito anche da Copasir: “Detto ciò che ritenevo opportuno”

Dopo l’audizione in Commissione Antimafia, Cantone è stato sentito anche dal Copasir. Lasciando palazzo San Macuto, ha detto: “Abbiamo detto quello che ci è stato chiesto e quello che ritenevamo opportuno. L’audizione è secretata, non c’è niente da dire”.