Circa un migliaio le persone presenti alla manifestazione pro Palestina organizzata sabato a Roma. Inizialmente era stato previsto un corteo, ma data la concomitanza con il giorno della memoria per ricordare la Shoah, le forze dell’ordine hanno deciso di farlo rinviare e di autorizzare invece un presidio, che si è svolto in maniera del tutto pacifica. Molte le sigle presenti, dal mondo della politica extraparlamentare agli studenti, fino alle associazioni civili. Tutti concordi nell’affermare che quello in atto nella Striscia è un genocidio. “Non è possibile che non ci siano posti sicuri per i feriti, per il personale sanitario”, ha detto Paola – che ha preferito non dare il proprio cognome – membro di “Sanitari per Gaza”, un’associazione di operatori del settore ospedaliero che nel Lazio e in altre regioni d’Italia stanno facendo rete per chiedere che ospedali e feriti palestinesi possano vedere rispettati i propri diritti. Da parte sua, nel ribadire il proprio sostegno alla causa palestinese Giulia Calò, membro di Potere al Popolo, ha ricordato che “non siamo antisemiti, siamo antisionisti e sempre lo saremo”. “Come studenti siamo sempre stati dalla parte della Palestina perché la questione palestinese ci tocca come liberazione di tutti quanti i popoli oppressi”, ha affermato invece Federico Manetti, esponente del collettivo studentesco Cambiare Rotta, che ha infine ricordato come “noi stiamo subendo anche nelle nostre scuole e università questo processo di militarizzazione”.