Oltre 80 proiettili sono stati esplosi mercoledì sera in corso Arnaldo Lucci, a Napoli. Il violento agguato è avvenuto nel rione delle Case Nuove: un 19enne, probabile obiettivo del raid, è stato ferito e assieme a lui anche una donna di 69 anni, estranea ai fatti. La signora stava passando in zona quando è stata raggiunta da un colpo di pistola che l’ha ferita al gluteo. Fortunatamente non si trova in gravi condizioni ed è stata curata all’Ospedale del Mare. L’episodio ha riproposto con forza il tema della sicurezza in città e ha riportato alla mente il caso di Noemi: la bimba di 4 anni che il 3 maggio 2019 fu ferita da dei proiettili, durante un agguato di camorra in piazza Nazionale. La piccola porta ancora il segno visibile di quel tragico episodio: ora indossa un corsetto ortopedico per contenere le fratture, in attesa di un intervento di ricostruzione della colonna vertebrale.
A LaPresse il papà di Noemi, Fabio Staiano, riconosce che “sulla sicurezza nelle strade di Napoli c’è sicuramente ancora da fare ma la presenza delle istituzioni c’è ed è importante, dà speranza. Quando le istituzioni fanno sentire la loro presenza sul territorio è sempre un’ottima cosa, è qualcosa che dà speranza. Il problema vero nasce quando c’è l’assenza delle istituzioni. In questo caso vedo invece che c’è un’apertura, una presenza, e questo ci fa ben sperare per il futuro. E’ importante che sia garantita la sicurezza ai cittadini che camminano per strada, alle persone perbene che escono per prendere un caffè o per andare a lavorare”, spiega l’uomo.
Sulla vicenda è intervenuto anche don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania, strumento per le politiche di riutilizzo dei beni confiscati e di aiuto alle vittime innocenti della criminalità. “Quanto avvenuto a corso Arnaldo Lucci ci richiama ancora una volta alla necessità di porre un freno alla violenza criminale e alla presenza di armi sul nostro territorio“, afferma il sacerdote. “Tutto ciò è accaduto a pochi giorni di distanza dalle parole del prefetto Di Bari che ha ribadito l’allarme vigente, e da quelle del ministro Piantedosi, nostro ospite la scorsa settimana alla Biblioteca Durante. Contrapporre ai colpi delle armi i fiori della cultura e della legalità, seminando nel cuore dei nostri giovani i germi di una vita altra, mediante la memoria delle vittime innocenti di reato, l’impegno per trasformare i luoghi segnati dalla presenza camorristica e criminale in spazi al servizio della cittadinanza, ed educare le giovani generazioni alla cultura del bello”.
Sono 774 le donne e gli uomini dell’Esercito destinati nel 2024 a Napoli, 125 in più rispetto allo scorso anno. Arriveranno nell’ambito della ripartizione sul territorio nazionale di 6.800 militari che concorreranno, con le forze di polizia, alla tutela della sicurezza nelle città. L’annuncio del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi arriva a due giorni dalla violenta sparatorio in corso Lucci, su cui indaga la Squadra mobile di Napoli.