Napoli, si insedia il procuratore Gratteri: “Cittadini sperano in noi”

Il magistrato: "Nostra legislazione non è più la migliore al mondo"

Il nuovo procuratore di Napoli Nicola Gratteri si è insediato oggi nel Palazzo di Giustizia ‘Alessandro Criscuolo’ del capoluogo campano. “Spero prestissimo, appena possibile, di concordare gli incontri con il presidente del Tribunale e i presidenti di sezione, con il presidente della Corte d’appello, il procuratore generale e l’avvocatura, per cercare di costruire assieme sinergie, per togliere animosità, se ci sono, e per andare più spediti a dare risposte di giustizia a migliaia di persone che sperano in noi come ultima spiaggia” ha detto Gratteri che al suo arrivo è stato accolto dalla presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo. Presente anche il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, che fino alla sua nomina a capo della Dna ha retto proprio le funzioni di procuratore a Napoli.

Gratteri: “Nostra legislazione non è più la migliore al mondo”

La legislazione antimafia italiana “non è più la migliore legislazione al mondo, perché cominciano ad esserci delle farraginosità che non hanno senso di esistere” ha detto Gratteri parlando al termine dell’udienza di immissione in possesso ed esercizio delle sue funzioni nel Palazzo di Giustizia partenopeo. “Si incomincia a mettere in discussione il 416 bis, le misure di prevenzione, quindi incomincerei a stare attenti a usare ancora questa espressione”, ha aggiunto Gratteri.

Gratteri: “Ai cittadini dico denunciate e fidatevi della giustizia”

“Ai napoletani dico di continuare a fidarsi della giustizia. Cercheremo di rendere la giustizia ancora più efficiente, per essere credibili in modo tale che la gente ritenga conveniente denunciare”. Lo ha detto Nicola Gratteri, neo procuratore di Napoli, al termine dell’udienza di immissione in esercizio e possesso delle sue funzioni. “Dalla città mi aspetto denunce – ha aggiunto Gratteri – spero di essere credibile e spero che il mio ufficio sia credibile al punto tale da ricevere più denunce rispetto a oggi, perché delinquere non conviene. Ho lasciato la Calabria dove migliaia di cittadini hanno fiducia nella giustizia, hanno denunciato famiglie di ‘ndrangheta di serie A, quindi spero di riuscire a mettere questo tarlo in più persone possibili nel distretto di Napoli”.