Lampedusa, madre partorisce su barchino: neonato muore

Abitanti in protesta: "Basta, non possiamo più accogliere"

Un neonato è arrivato morto al molo di Lampedusa, dove continuano gli sbarchi di migranti. Secondo quanto si apprende, una bara bianca è scesa da una motovedetta della capitaneria di porto.

Una donna avrebbe partorito nella notte su un barchino, partito dalla costa nord della Tunisia, aiutata da altre migranti con lei sull’imbarcazione. Il neonato purtroppo è morto poco dopo essere venuto al mondo. Il cadavere del piccolo è stato sbarcato al molo Favarolo di Lampedusa da una motovedetta della Capitaneria ed è stato portato al cimitero dell’hotspot in contrada Imbriacola. La madre invece è stata portata a Lampedusa al poliambulatorio. 

La situazione a Lampedusa resta critica, la premier Giorgia Meloni ha invitato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen sull’isola e lei ha accettato. Ieri in un videomessaggio la presidente del Consiglio ha detto che chi entra illegalmente sarà fermato e rimpatriato e ha annunciato “misure straordinarie”.

Il vicesindaco: “Basta, non possiamo più accogliere”

“I Lampedusani sono stanchi. Basta. Da oggi basta”. Così Attilio Lucia, vicesindaco di Lampedusa, davanti al Comune. “Non c’è più niente da dire. Siamo stanchi di accogliere. Questa – sottolinea – non è accoglienza. Non possono venire 200mila immigrati sull’isola”. Questa mattina, secondo fonti della Croce Rossa, nell’hotspost di contrada Imbriacola ci sono 2.500 persone.

“Sono 30 anni che muoiono persone. Trent’anni. E noi Lampedusani lo abbiamo sempre detto: gli scafisti hanno avuto sempre la situazione in mano. Sono loro che fanno morire le persone in acqua”, conclude. “Sono 30 anni che muoiono persone. Trent’anni. E noi Lampedusani lo abbiamo sempre detto: gli scafisti hanno avuto sempre la situazione in mano. Sono loro che fanno morire le persone in acqua”.

“La tendopoli? Ho parlato con il Prefetto Filippo Romano che mi ha detto: ‘Volontà del governo Meloni'” aggiunge Lucia, vicesindaco di Lampedusa dove la notizia circa il presunto allestimento di una tendopoli nell’ex base militare Loran, situata nella zona di Capo Ponente, ha scatenato proteste sull’isola. “Meloni ha dichiarato che vogliono fare una tendopoli a Lampedusa ma noi non lo permetteremo”, chiosa il vicesindaco.

Proteste contro tendopoli

“Una tendopoli? E un’isola che vive di turismo e di pesca che fine fa? Questo ci chiediamo”. Così un’abitante di Lampedusa commenta l’ipotesi di realizzare una tendopoli per accogliere i migranti che continuano a sbarcare sull’isola. Questa mattina l’hotspot ne contava 2.500 circa. Alcuni lampedusani si sono seduti davanti ai mezzi della Croce Rossa “perché dentro ci sono le tende per andare a montare questo campo dove sarà allestito un carcere a cielo aperto”, spiega. “Lampedusa non è questo. Lampedusa è stata accogliente ma ora basta”. 

Fonti: tendopoli per forze dell’ordine non per accoglienza

L’ipotesi di installare una tendopoli a Lampedusa, che ha scaldato gli animi di un gruppo di persone che questa mattina ha manifestato davanti al Comune, non è connessa all’idea di creare una ‘estensione’ dell’hotspot di contrada Imbriacola. A quanto apprende LaPresse da fonti istituzionali, la struttura è stata pensata al momento per una funzione logistica da parte degli organi di Stato che operano sull’isola impegnati nelle attività di emergenza.