Brandizzo, le immagini shock prima dello schianto: “Se vi dico treno spostatevi”

I legali delle vittime: "Emerge modus operandi non occasionale". Salvini: "Riferirò in Aula"

“Ragazzi, se vi dico ‘treno’, spostatevi. Se vi dico ‘treno’, spostatevi da quella parte”. Sono le parole registrate da un video girato da Kevin Laganà, 22 anni, la più giovane delle cinque vittime della tragedia di Brandizzo, che ride e scherza con i colleghi Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo e Giuseppe Aversa poco prima che il treno li investa, travolgendoli, lungo i binari della ferrovia nella notte del 30 agosto. È sempre Laganà che a un certo punto dice: “Non abbiamo ancora l’interruzione” dopo aver chiesto “Possiamo metterci sullo spezzone e bonificarlo?”. Nel video, di oltre 6 minuti, si sente anche un’altra frase: “Quando arriva il treno vi avviso e vi spostate. Ragazzi, dove vi spostate?”. Lo stesso Kevin risponde: “Di qua”.

Immagini che, fanno sapere gli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, legali delle famiglie di Kevin Laganà e Giuseppe Lombardo, sono state “divulgate a loro totale insaputa nonché all’insaputa della famiglia Laganà” ed erano depositate in Procura perché “utili alla ricostruzione della vicenda”. Per i legali dal video “sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose per la sicurezza” degli operai e “sorgere dubbi anche sull’adeguadezza tecnica dei sistemi di comunicazione e di sicurezza”. Sicurezza su cui insiste Rfi per bocca dell’ad Gianpiero Strisciuglio, oggi in audizione nelle commissioni Lavoro-Trasporti alla Camera. “La sostituzione di uno spezzone di rotaia con mezzi manuali prevedeva l’avvio e l’esecuzione” dei lavori “in assenza di treni, secondo quanto previsto dalla normativa”, chiarisce Strisciuglio, che ribadisce la massima collaborazione con la magistratura, ricordando l’istituzione di “una commissione di indagine con autorevoli esponenti del mondo accademico”, i cui esiti saranno “messi a disposizione delle autorità”.

E mentre il ministro Matteo Salvini si dice pronto a riferire in Aula sull’incidente perché “sulla sicurezza dev’esserci massima attenzione”, il dato che emerge dal dpcm del 17 dicembre 2007, il ‘Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro’, indica un livello minimo di vigilanza sui luoghi di lavoro previsto, pari al 5% delle aziende operative in Italia. Questo dato, spiega a LaPresse Antonio Ratini, responsabile ufficio sicurezza Ugl, significa che “statisticamente una azienda potrebbe essere controllata una volta ogni 20 anni”.

Il fratello di Kevin in procura

Ed è in corso in questo momento in procura a Ivrea l’audizione del fratello di Kevin Laganà, una delle vittime della strage di Brandizzo, nella quale hanno perso la vita 5 operai. Si tratta della vittima più giovane tra gli operai travolti da un treno nella notte tra il 30 e il 31 agosto nel Torinese. Antonino Laganà è accompagnato dall’avvocato Enrico Calabrese. Secondo quanto si apprende, i due sono arrivati in procura più di un’ora fa.

Salvini: “Immagini sconvolgenti”

“Non c’è licenziamento o provvedimento che possa compensare il dolore per le vite falciate in questa tragedia, ma le parole che si sentono pronunciare nell’ultimo video del povero Kevin Laganà sono sconvolgenti” ha scritto sui social Matteo Salvini. “Se verrà confermato ciò che sta emergendo, chi ha sbagliato dovrà pagare fino in fondo. È evidente che non si può lavorare su un binario se la circolazione ferroviaria non è interrotta con un certificato, firmato e timbrato: lo dicono le regole e i protocolli che vengono rispettati nei 4mila cantieri su strade e ferrovie in tutta Italia. Andremo fino in fondo sul dramma di Brandizzo e sono pronto a riferire in Aula, ribadendo che la tutela della salute e della vita sul luogo di lavoro è e dovrà sempre essere prioritaria”, ha aggiunto.