E’ appena cominciata la battaglia legale per i sette arrestati accusati dello stupro di gruppo della ragazza di 19 anni, violentata in un cantiere abbandonato del Foro Italico a Palermo la notte del 7 luglio. Il più giovane del branco, minorenne per pochi giorni al momento dei fatti, ha confessato sabato di aver partecipato alla violenza. Davanti al gip del tribunale per i minorenni ha raccontato quanto già accertato dagli inquirenti grazie ai filmati sul telefono di uno degli indagati, Angelo Flores, le immagini delle telecamere lungo il percorso dal mercato della Vucciria al luogo dello stupro e grazie alle chat e alle intercettazioni. Dopo le ammissioni davanti al gip, il giudice ha disposto per il ragazzo la scarcerazione e l’affidamento in comunità. Una decisione contestata dalla procura per i minorenni che ha già presentato ricorso al Riesame.
Un quadro probatorio molto pesante per gli indagati tanto che due dei maggiorenni, lo stesso Flores e Gabriele Di Trapani restano in carcere anche dopo il pronunciamento del tribunale del Riesame. I due, con Cristian Barone sono stati arrestati ad inizio agosto. Il Riesame deve ancora pronunciarsi sulla richiesta di scarcerazione per Barone.
Angelo Flores, l’unico dei sette indagati a conoscere la vittima, ha già risposto ai magistrati nell’udienza davanti al gip del 4 agosto sostenendo di non aver preso attivamente parte alla violenza ma di aver “solo” ripreso lo stupro con il telefono. Un racconto che combacia con quello della vittima. Ma per il tribunale del Riesame rimane comunque in carcere. Gabriele Di Trapani, invece, non ha risposto ad inizio mese alle domande del gip ma ha parlato nell’udienza al Riesame: l’indagato ha dato una versione molto diversa, ha respinto ogni accusa sostenendo che la ragazza sarebbe stata consenziente e che sarebbe stata lei a proporre di andare al Foro Italico. Una tesi che non gli ha attenuato la misura cautelare del carcere.
Gli altri tre indagati, colpiti da misura cautelare della detenzione in carcere venerdì scorso compariranno domani davanti al gip di Palermo Marco Gaeta per l’interrogatorio di garanzia. Si tratta di Christian Maronia, Samuele La Grassa e Elio Arnao.