Migranti, naufragio al largo Lampedusa: morti un bambino e una donna

Migranti, naufragio al largo Lampedusa: morti un bambino e una donna
Men from Morocco and Bangladesh react as they sit in an overcrowded wooden boat, as aid workers of the Spanish NGO Open Arms approach them in the Mediterranean Sea, international waters, off the Libyan coast, Friday, Jan. 10, 2020. (AP Photo/Santi Palacios)

I superstiti sono stati accolti e assistiti nell’hotspot dell’isola. A Brindisi sbarcano i 195 della nave Open Arms

Un altro tragico naufragio al largo di Lampedusa tra questa notte e la mattina di oggi, 6 agosto. A naufragare sono state due barche: secondo quanto riferito da esponenti della Polizia e di Frontex, sulla prima erano presenti 29 uomini, sulla seconda 18 uomini e 10 donne. Ma sono stati sbarcati anche i corpi senza vita di un bambino e di una donna incinta. Tutti i superstiti sono stati accolti e assistiti nell’hotspot dell’isola, gestito dai primi di giugno dalla Croce Rossa Italiana. “Sono arrivati molto provati dal naufragio ma adesso, dopo le cure e l’assistenza degli operatori della Croce Rossa Italiana, stanno meglio, a parte le condizioni psicologiche di cui ci stiamo occupando”, ha detto delle condizioni dei naufraghi Ignazio Schintu, vice segretario generale della Croce Rossa Italiana. “Ancora una notizia tragica che riguarda la vita di persone che sfidano lunghe traversate in mare in condizioni proibitive. Sono grato ai Volontari e agli operatori della CRI che all’hotspot di Lampedusa stanno operando quotidianamente per garantire soccorso, aiuto e sicurezza a persone che vivono un fenomeno drammatico dei nostri tempi”, ha detto Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. 

Sbarcano a Brindisi 195 sulla nave Open Arms

A Brindisi intanto sono cominciate le attività di sbarco delle 195 persone salvate dalla nave Open Arms. A bordo molte donne e bambini. “Dopo molte ore di viaggio in condizioni meteo marine difficili – scrive la ong – la nostra nave ha finalmente raggiunto il porto di Brindisi dove tra poco inizierà lo sbarco delle 195 persone a bordo”. Lo sbarco avviene dopo giorni alla deriva in mare, spiega sempre Open Arms, che fa sapere: “Inoltre continuiamo a ricevere avvisi di imbarcazioni in difficoltà, sarebbe importante poter tornare in mare il più presto possibile.L’assegnazione di porti lontani è una scelta disumana e pericolosa”.

34 bloccati su scogli a Lampedusa, salvati

Sono tutti in salvo i migranti che erano rimasti bloccati da venerdì sugli scogli a Lampedusa a Capo Ponente dopo il naufragio del barchino su cui hanno attraversato il Mediterraneo. In totale si tratta di 34 persone di cui 6 donne (due in stato di gravidanza) e un minore. Le operazioni di recupero sono state rese complicate dal mare in condizioni proibitive, che ha impedito il salvataggio via nave. Sono state dunque attivate  l’Aeronautica militare e il Soccorso alpino e speleologico per le operazioni di recupero – perché di fatto è come se si trattasse di un’operazione Sar (search and rescue) in ambiente montano – su intervento richiesto dalla Guardia costiera. L’elicottero è arrivato sull’isola delle Pelagie e i soccorritori hanno recuperato le persone con i verriccelli calandosi dall’alto. Ora subentreranno gli investigatori con la prima comunicazione di polizia giudiziaria per provare a capire se i sopravvissuti, bloccati da due giorni e che viaggiavano a bordo di un barchino, siano finiti alla deriva come conseguenza di un nuovo attacco ‘pirata’ di predoni che in alto mare rubano i motori alle imbarcazioni, come quelli svelati la scorsa settimana dalla Procura di Agrigento che hanno portato all’arresto per pirateria internazionale di un comandante tunisino e tre membri dell’equipaggio contestando per la prima volta questo reato lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Un’ipotesi che per il momento non viene esclusa dagli inquirenti. 

 

Guardia costiera: 57 in salvo e 30 dispersi a Lampedusa

Sono 57 i migranti tratti in salvo ieri dalla Guardia costiera in due operazioni di ricerca e soccorso a sud di Lampedusa e una trentina i naufraghi dispersi che mancano all’appello dei due natanti partiti probabilmente nei giorni precedenti da Sfax in Tunisia. Le motovedette SAR della Guardia Costiera CP319 e CP324 hanno recuperato a bordo anche i corpi esanimi di una donna e di un minore. Alle operazioni di ricerca hanno partecipato gli elicotteri della Guardia di Finanza e di Frontex. I numeri degli eventi sull’isola continuano ad essere elevati e una fonte parla di “equipaggi stanchissimi” per essere “soltanto inizio agosto”. Le immagini diffuse dal Comando generale della Capitanerie di Porto mostrano operazioni di salvataggio rese proibitive e pericolose dalle pessime condizioni dl mare con gommoni tubolari in balia di onde alte diversi metri.

 

 

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