Roma dice addio a Purgatori. I figli: “Dedizione immensa per la verità”

Roma dice addio a Purgatori. I figli: “Dedizione immensa per la verità”
Funerali di Andrea Purgatori

L’ultimo saluto al giornalista nella Chiesa degli Artisti davanti ad amici e volti noti

Mentre si attendono i risultati dell’autopsia che chiariranno una volta per tutte, si spera, le cause della morte di Andrea Purgatori, oggi a Roma è stato il giorno dell’ultimo saluto al grande giornalista, morto lo scorso 19 luglio a 70 anni. Davanti alla basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti, si sono radunate decine di persone che hanno voluto rendere a Purgatori il proprio omaggio. Tantissimi erano i colleghi di una carriera lunga oltre mezzo secolo, così come tantissimi erano gli autori e i collaboratori che con Purgatori hanno condiviso un pezzo del percorso professionale che non si limitava al giornalismo, ma spaziava dalla saggistica alla televisione, al cinema.

Cairo: “Una grande perdita”

“Una persona bella, un grande amico, una persona con cui stavi bene, mai divisivo, veramente una grande perdita – ha detto l’editore Urbano Cairo -. La sua eredità è quella di aver insegnato a tanti giornalisti di non fermarsi mai davanti a delle apparenti verità, andare avanti nella ricerca, fare un vero giornalismo di inchiesta, farlo con grande attenzione alle fonti, molto documentato. Non fermarsi alla prima cosa, alla più facile. Non cercare scorciatoie ma andare dritti senza accettare verità che appaiono a prima vista confermate”.

Funerali di Andrea Purgatori
Funerali di Andrea Purgatori

Saviano: “Ho il dono di aver imparato tanto da lui”

Andrea Purgatori è stata una “personalità che mi ha insegnato molto – ha detto commosso Roberto Saviano -. In una giornata come questa, accanto al dolore c’è la consapevolezza che Andrea Purgatori ha insegnato che bisogna saper scegliere e fare il giornalista significa decidere da che parte stare. Lo ha fatto con dignità, passione e senza paura. Ho il dono di avere imparato tanto da lui”. La stessa commozione espressa del giornalista napoletano è racchiusa anche nelle parole di Simona Izzo, che ricorda di aver fatto con Purgatori “le riunioni più belle della nostra vita, perché lui sapeva vivere oltre che scrivere. Parlavamo dei figli, parlavamo dell’amore, era un uomo molto sensibile e diceva che bisogna lasciare un segno. E io penso che lui abbia lasciato un tracciato di come si possa essere un giornalista, un uomo, uno scrittore, un autore. Abbiamo scritto insieme una storia su Calipari che però non siamo riusciti a portare a compimento”.

L’omelia di don Insero: “Aveva una vocazione per il racconto”

Andrea Purgatori ha saputo incarnare alla perfezione l’idea del cronista al servizio della comunità, per la quale non si stanca mai di cercare le verità che stanno dietro gli accadimenti. “Lo ricordiamo con gratitudine – ha detto don Walter Insero durante l’omelia -. Questa basilica non riesce a contenere tutta la vostra presenza e l’amore per lui. Andrea era soprattutto un giornalista d’inchiesta ma era anche saggista, attore, autore, conduttore televisivo. Ciò che caratterizza Andrea è la sua curiosità, la voglia di conoscere le storie e raccontarle, condividerle. Aveva una vocazione per il racconto. Un uomo che amava la vita ed è stato forte e ironico fino alla fine”.

Il ricordo dei figli

I figli Ludovico, Victoria ed Edoardo accarezzano con lo sguardo la bara del padre. Prima di lasciare la chiesa condividono il loro ricordo di quel grande giornalista che prima di essere tale era il loro genitore che, “dietro un piglio burbero, nascondeva in realtà un gran cuore”. “Mio padre aveva una immensa dedizione per la ricerca della verità – ha detto Ludovico -, per la quale combatteva sempre e a qualsiasi costo. Era una persona cocciuta e molto coraggiosa”.

 

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