Si indaga ancora a Genova sulla morte del ragazzo di 19 anni egiziano, ritrovato due giorni fa in mare nello specchio acqueo antistante a Santa Margherita Ligure, il cui corpo era stato mutilato di entrambe le mani e la testa. Una morte violenta che inizialmente aveva fatto pensare a un possibile incidente con l’elica di un’imbarcazione e che poi dall’esito dell’autopsia effettuata ieri e invece è risultata essere un omicidio. Il medico legale che ha effettuato l’esame ha rinvenuto sul tronco del ragazzo in corrispondenza del cuore una ferita profonda probabilmente inferta con un punteruolo a cui è da imputare il decesso.
Rimane da chiarire quanto il corpo sia rimasto in acqua: per prima erano state trovate le mani in luoghi diversi dal ritrovamento del corpo, entrambe a Chiavari tra la spiaggia e la foce del fiume Entella. Il cranio non è invece stato ritrovato. Grazie alle impronte digitali era stato possibile risalire all’identità del giovane, risultato essere Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, 19 anni, che fino a 18 era stato ospite di una comunità per migranti minori non accompagnati di Genova. Dopo, sulla sua vita e sui suoi spostamenti, su eventuali occupazioni, non ci sono notizie certe ed è da ricostruire anche quanto accaduto negli ultimi giorni di vita del ragazzo. Ad occuparsi delle indagini sono i carabinieri di Genova sui indicazione della procura che ha già aperto un fascicolo per omicidio per poter svolgere gli accertamenti del caso.
Il medico legale che ha effettuato l’esame sul cadavere ha trovato sul corpo altre ferite, anche all’addome e al fegato, oltre a quella risultata fatale. Al momento nelle indagini non viene esclusa nessuna ipotesi, compresa la possibilità tutta da verificare che possa essersi trattato di un regolamento di conti o di un omicidio legato alla droga.