L’uomo arrestato come aggressore della turista israeliana a Termini nega le accuse. Ha risposto alle domande Aleksander Mateusz Chomiak durante l’interrogatorio di garanzia in carcere a San Vittore concluso pochi minuti fa e negato ogni addebito rispetto all’accoltellamento della 24enne israelina in stazione Termini a Roma la sera di San Silvestro. Il giovane polacco ha detto alla gip di Milano, Natalia Imarisio, di non essere stato in stazione quella notte. Di fronte al fatto che le telecamere di sorveglianza lo avrebbero ripreso si sarebbe mostrato tranquillo dicendo di non essere lui e dichiarandosi estraneo ai fatti.
Oggi l’interrogatorio di garanzia, che avrebbe mostrato che il polacco arrestato non mostra chiari segni di squilibrio mentale. Non è chiaro il movente dell’accoltellamento della giovane israeliana, si esclude (almeno per il momento) il terrorismo.
Su uno dei due coltelli trovati a Aleksander Mateusz Chomiak sono presenti “probabili tracce ematiche”. Lo riferiscono i carabinieri che indagano sull’accoltellamento alla stazione Termini la notte del 31 dicembre. I due coltelli, insieme a un cutter, sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione dei giudici per successivi approfondimenti tecnico-scientifici. Secondo le prime informazioni in mano agli inquirenti di Milano – che a breve probabilmente trasferiranno a Roma gli atti per competenza – le lame da un punto di vista visivo non combaciano con quelle utilizzare la sera del 31 dicembre per ferire la giovane turista israeliana. Questi coltelli sarebbero da lui utilizzati per la propria vita ordinaria da senza fissa dimora. È quello che Aleksander Mateusz Chomiak ha detto al gip di Milano.