Il Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi di Genova è stato ammesso mercoledì mattina dai giudici come parte civile nel processo in corso nel capoluogo ligure: in totale sono state 500 le parti civili escluse su 700 richiedenti. “Ci hanno accolto come comitato. Questo è molto importante per noi e ci riempie di orgoglio perché non abbiamo mai mollato”. Lo spiega a LaPresse Egle Possetti, portavoce del comitato. “È – aggiunge – un precedente importantissimo per altri processi di questa portata e ringraziamo l’avvocato Raffaele Caruso che ci ha seguito in questa battaglia. Ovviamente – prosegue Possetti – speriamo queste parti escluse possano trovare spazio in sede civile con una class action, secondo noi sarebbe giusto”.
Il tribunale di Genova ha scelto di ammettere al processo per il crollo del viadotto Morandi Cgil Genova, Cisl Liguria e Uil Liguria come parti civili.
“Una notizia che accogliamo con piacere – commentano Igor Magni, Luca Maestripieri e Mario Ghini, rispettivamente segretari generali di Cgil Genova, Cisl Liguria e Uil Liguria – Le ricadute sociali e economiche causate dal crollo del viadotto hanno lasciato una ferita ancora sanguinante nel mondo del lavoro genovese. Come sempre siamo in prima linea per tutelare la sicurezza di lavoratori e cittadini in un percorso di giustizia che ci auguriamo possa essere rapido e pienamente esaustivo”, concludono.
Cgil e Uil sono rappresentate nel processo dall’avvocato Carlo Golda mentre la Cisl è rappresentata dall’avvocato Francesco Formento.