Piacenza: per il giudice 27enne deve restare in carcere. La procura sequestra il video

La vittima della violenza, dopo un breve ricovero in ospedale, è stata sentita dal pm Ornella Chicca, titolare dell'inchiesta. E ha manifestato un "forte disagio" perchè amici e familiari l'avrebbero riconosciuta nelle immagini pubblicate

Deve restare in carcere Sekou Souware, l’operaio 27enne originario della Guinea, accusato di aver violentato una donna ucraina di 55 anni in centro a Piacenza, all’alba di domenica mattina. Per il presidente del Tribunale della città emiliana, Stefano Brusati, esistono “chiari, precisi e circostanziati indizi di colpevolezza” a carico dell’uomo, che da 8 anni è in Italia con un permesso di soggiorno per ragioni umanitarie.

Sbarcato in Sicilia nel gennaio 2014, dopo un primo trasferimento in Friuli Venezia Giulia si è trasferito a Reggio Emilia, dove abitava fino all’arresto. Il suo permesso di soggiorno come richiedente asilo, rinnovato varie volte, era in scadenza il 20 ottobre prossimo. Il 20 giugno scorso la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Trieste aveva però già deciso di non accordargli nuovamente la protezione internazionale.

Finora Sekou Souware non aveva commesso alcun reato. Per il giudice, adesso però “se lasciato libero”, il 27enne che lavora a Piacenza potrebbe “contattare” la sua vittima, anche lei da anni residente in città, e potrebbe cercare di “intimidirla” per indurla a rivedere la sua testimonianza. Non solo. L’uomo avrebbe commesso il reato non curandosi delle “grida” e delle richieste di “aiuto” della donna. E potrebbe farlo nuovamente. Senza contare che per lui c’è un concreto pericolo di fuga.

Il giudice, inoltre, ha ritenuto il racconto del cittadino che ha girato le immagini, poi pubblicate in rete e divenute virali, del tutto coincidente con quello della 55enne ucraina. E ha valutato la versione del 27enne, che aveva detto di aver solo aiutato la donna, finita a terra forse per un malore, del tutto inverosimile.

La vittima della violenza, dopo un breve ricovero in ospedale, è stata sentita dal pm Ornella Chicca, titolare dell’inchiesta. E ha manifestato un “forte disagio” perchè amici e familiari l’avrebbero riconosciuta nelle immagini pubblicate in versione integrale in rete dal alcuni media.

Immagini delle quali, nel frattempo, la procura di Piacenza ha disposto il sequestro presso il quotidiano ‘Libero’ e i siti Voxnews, Stopcensura e Rassegna Italia, che avevano pubblicato le immagini senza oscurare il volto della vittima. Vicenda sulla quale il procuratore Grazia Pradella ha aperto un fascicolo per il reato di diffusione senza consenso di materiale riproducente atti sessuali. Anche Facebook, Instagram e Twitter – dove il video che era diventato virale ed era stato rilanciato anche dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni – hanno rimosso le immagini perchè violano le loro politiche in tema di reati sessuali.

Davanti al giudice, l’operaio ha cercato di difendersi dicendo di non aver mai avuto un “approccio fisico” con la donna, ma di averla solo voluta aiutare, dopo che la 55enne era scivolata a terra. Il giovane, che era di ritorno da una serata in discoteca, ha assicurato di non essere a conoscenza che qualcuno avesse girato video dell’episodio. Ma il giudice non gli ha creduto. Il suo difensore, l’avvocato Nadia Fiorani, lo incontrerà domani nel carcere di Piacenza e valuterà con lui se fare ricorso al Tribuanle del Riesame.