Milano: studentessa stuprata in zona Bocconi, avvicinata per una sigaretta

Tra gli indizi lasciati dall'uomo, anche l'impronta del palmo di una mano, trovata sul cofano dell'auto dove aveva abusato della studentessa

Aspettava il tram da sola, alle 3 di notte, in viale Bligny a Milano, dopo aver passato il sabato sera con gli amici. Lui, un 29enne di origine marocchina, senza fissa dimora né permesso di soggiorno, l’ha avvicinata con la scusa di chiederle da accendere. E poi le ha proposto di fumare assieme una sigaretta, poco lontano.

Sono bastati una manciata di passi, la svolta in via Rotgen – molto affollata di giorno, quando gli studenti dell’università Bocconi corrono a lezione, ma semi deserta di notte – ed è scattata la violenza. La 20enne, che aveva bevuto parecchio, è stata prima abbracciata con forza, poi costretta a baciare il 29enne e poi ha avuto la peggio. A mettere in fuga l’aggressore, dopo alcuni minuti, è stato l’intervento di una coppia di trentenni. Passando per via Rotgen, hanno sentito la ragazza chiedere aiuto e, una volta capito cosa stava accadendo, l’hanno salvata.

L’aggressione risale alla notte tra sabato 5 febbraio e domenica 6 marzo. La 20enne, studentessa universitaria fuorisede, è stata ospitata dalla coppia nella loro casa e, dopo essersi ripresa, è stata poi accompagnata in stato di choc al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli. E la mattina successiva ha sporto denuncia.

Le indagini hanno preso il via immediatamente. Il racconto dei due testimoni e i ricordi della vittima, che progressivamente sono riaffiorati, hanno permesso di individuare il 29enne, che compariva anche nei filmati delle telecamere in zona. Dalle descrizioni e dai video è emerso che l’uomo indossava un giubbotto verde e nero, jeans e un cappellino. Tutti indumenti che sono stati ritrovati nella stanza dove dormiva. Non solo. Il segnale del cellulare della ragazza, sottratto durante l’aggressione, ha condotto i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Duomo, coordinati dal pm Rosa Stagnaro, sulle tracce dell’aggressore.

Tra gli indizi lasciati dall’uomo, anche l’impronta del palmo di una mano, trovata sul cofano dell’auto dove aveva abusato della studentessa. Il 29enne è stato rintracciato e fermato il 16 marzo nella zona di via Lodovico Montegani, nel quartiere Stadera, non lontano da un edificio dove viveva insieme ad alcuni connazionali.
Era già stato fermato ad ottobre per ricettazione ed era stato foto segnalato.